In mostra a Francoforte i ritratti di giovani sullo sfondo del mare dell’artista olandese Rineke Dijkstra
Städel Museum di Francoforte ospita la mostra fotografica RINEKE DIJKSTRA. Beach Portraits, fino al 18 maggio

Städel Museum di Francoforte è una fondazione privata sostenuta fino ad oggi dal generoso sostegno di cittadini, fondazioni e imprese commerciali della città e della regione.
Si definisce un luogo di incontro, scambio e l’esplorazione del nostro passato, presente e futuro, attraverso le sue ricche collezioni che raccolgono e conservano 700 anni di arte, messe a disposizione del pubblico assieme alle stimolazioni offerte dalle mostre temporanee.
Dal 13 dicembre il Museo ospita la mostra Beach Portraits dell’artista olandese Rineke Dijkstra.
Nata a Sittard, cittadina olandese in provincia di Limburg, nel 1959 Rineke Dijkstra si è formata presso la Rietveld Academie di Amsterdam dal 1981 al 1986, per poi lavorare per qualche anno nel campo della fotografia commerciale di ritratto.
Oggi la fotografa olandese è una degli artisti più apprezzati a livello internazionale che lavorano nel genere della fotografia di ritratto.
Le sue fotografie mostrano umanità, empatia e intimità senza alcuna traccia di sentimentalismo o indiscrezione.
Dijkstra cattura i suoi soggetti nei momenti di transizione o vulnerabilità, concentrandosi sulle varie sfumature del tema dell‘identità.
A Francoforte l’artista presenta immagini tratte dalla serie Beach Portraits.
Sono fotografie di giovani e adolescenti ritratti in varie spiagge negli Stati Uniti, Polonia, Inghilterra, Ucraina e Croazia, tra il 1992 e il 1996.
Dijkstra utilizza la spiaggia come spazio metaforico, facendo riferimento tanto alla transizione tra il mare e la terra, quanto al passaggio tra infanzia e l’età adulta.
I suo modelli si trovano a metà di questo varco.
Coperti solo da un costume, in pose che richiamo l’instabilità e la ricerca di un equilibrio precario.
Le fotografie accuratamente composte sono una ricerca dell’essenza dell’esistenza umana: incontri sensibili in cui l’artista pone anche domande sull’autenticità e la veridicità nella fotografia ritrattistica.