Il fotografo che ha aperto la strada ad un nuovo genere d’uso della maccghina fotografica noto come retrophotography.
Richard Prince: nuovi ritratti
Larry Gagosian ha aperto nel 1980 la sua prima galleria a Los Angeles, specializzata in arte moderna e contemporanea.
In trent’anni la Gagosian Gallery si è allargata in una rete globale con sedici spazi espositivi
Oggi Gagosian è presente a New York, Los Angeles, San Francisco, Londra, Parigi, Roma, Atene, Ginevra e Hong Kong, progettati da architetti di fama mondiale.
Fino al 21 marzo Gagosian di Beverly Hills ospita la mostra di Richard Prince pittore e fotografo statunitense nato nel 1949 nella zona del canale di Panama, che vive e lavora a New York.
Dal 1977 in poi, Prince si è affermato come uno dei più importanti pionieri dell’ appropriazione in arte contemporanea.
Egli infatti ha aperto la strada ad un genere, che è stato chiamato ‘rephotography’.
Prince propone la “Rephotography come una tecnica per sottrarre immagini già esistenti, emulazione piuttosto che copia, ‘rimaneggiamento’ piuttosto che citazione.
Una “re-photo” è essenzialmente un’ appropriazione di ciò che è già reale su un’immagine esistente .
E’ un tentativo di aggiungere o aumentare questa realtà rendendola più e ancora vera.
La sua esperienza di lavoro presso Time Inc, ha significato fornire alle varie riviste di proprietà della società, stralci di articoli.
Piuttosto che scartare gli annunci pubblicitari ritagliati intorno, Prince ritagliava il testo, concentrandosi sulle immagini, cominciando ad inquadrarle come arte. Questa esperienza formativa di recupero immagini dai mass media, e il contestare successivamente il loro significato originale sarebbe alla base del futura ricerca artistica di Prince.
Le opere di Prince prevedono o passano per diversi gradi di appropriazione prima di raggiungere il loro stadio finale.
Un esempio particolarmente toccante è Spiritual America.