In due sedi parigine un grande omaggio ai maestri dell’Arte Povera italiana.
RENVERSER SES YEUX Autour de l’arte povera 1960 – 1975: photographie, film, vidéo
Per la prima volta, il Jeu de Paume e LE BAL presentano una mostra tematica congiunta sull’uso dei media – fotografia, film, video – degli artisti italiani degli anni ’60 e dei primi anni ’70.
Si è aperta infatti contemporaneamente nelle due sedi parigine la mostra RENVERSER SES YEUX. Autour de l’arte povera 1960 – 1975: photographie, film, vidéo, mostra curata da Giuliano Sergio e coprodotta con la Triennale di Milano che la ospiterà dopo Parigi nella primavera 2023.
Si tratta di un’esposizione che mostra la straordinaria ricchezza di un periodo in cui gli artisti italiani si sono appropriati della forza narrativa della fotografia, del video e del film.
La fotografia diventa un dipinto, un documento, un reportage, una scultura, un libro, un album; video e film, allegoria, proiezione, installazione – come tanti spazi conquistati per creare un nuovo campo di domande, trasformano la vita in metafora di una ricerca.
L’arte non è più affermazione ma consapevolezza: i media sono ‘oggetti’ portatori di memoria, il loro ‘corpo’ visivo e tattile condiziona la percezione della temporalità e dei luoghi comuni della nostra società.
I documenti perdono la loro semplice funzione di testimonianza, sono ormai reliquie che compiono questo passaggio ‘dal documento al monumento’ invocato da Foucault alla fine degli anni Sessanta.
Dai dipinti specchianti di Michelangelo Pistoletto alle grandi fotografie su tela di Giulio Paolini o Giovanni Anselmo, dalle opere fotocopiate di Alighiero Boetti alle photo booth di Franco Vaccari o ai video performativi di Luciano Giaccari, e poi le opere di Emilio Prini, Luigi Ontani, la mostra, offre una panoramica delle sperimentazioni visive delle avanguardie italiane del periodo nel campo dell’immagine.
Risposta italiana alla Pop Art americana e contemporanea, alle opere della scena concettuale internazionale, l’Arte Povera intendeva, nelle parole di Germano Celant, essere un’arte semplice, “una libera espressione legata alla contingenza, all’evento, al presente“, avvicinando arte e vita.
Questa ricerca è, allo stesso tempo, profondamente radicata nella cultura e nella storia italiana: in questo, portano alla realizzazione di alcune delle opere più feconde e originali dell’epoca, abbattendo le barriere tra generi e discipline.
Autour de l’arte povera 1960 – 1975: photographie, film, vidéo ripercorre il contributo di questi media articolata in quattro sezioni tematiche distribuite nelle due sedi:
Esperienza, immagini e teatro nelle sale di Jeu de Paume
Corpo, allestita a Le Bal.