Città di Castello partecipa alle celebrazioni del quinto centenario della morte di Raffaello, con una mostra che mette a confronto il giovane Raffaello con Luca Signorelli.
Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo
Palazzo Vitelli, che ospita al suo interno la Pinacoteca comunale, riaperta al pubblico nel 1995, si trova al centro di Città di Castello.
La sobria architettura rinascimentale dell’edificio è arricchita sulla facciata verso il giardino da eleganti monocromi di Cristoforo Gherardi, su probabile disegno di Giorgio Vasari.
Dal 30 ottobre 2021 la Pinacoteca rende omaggio a Raffaello in occasione del quinto centenario della sua morte con la mostra Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo aperta fino al 9 gennaio 2022.
Promossa dal Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche, Comune di città di Castello e Regione Umbria, la mostra è curata da Marica Mercalli e da Laura Teza.
La mostra analizza le tappe dell’attività del maestro urbinate in città quando, appena diciassettenne, poté entrare in contatto con un ambiente ricco di stimoli, legati innanzitutto al soggiorno di Luca Signorelli.
Oltre al confronto con Signorelli, una particolare attenzione è dedicata agli artisti fondamentali per la formazione di Raffaello come suo padre Giovanni Santi, Pietro Perugino e Pintoricchio.
Fulcro della mostra è il Gonfalone della SS. Trinità, unica opera mobile di Raffaello rimasta in Umbria, conservata nella Pinacoteca e ritenuta dalla critica uno dei suoi primi dipinti.
In mostra a Città di Castello sono inoltre tornate per la prima volta in questa occasione alcune opere del maestro urbinate, quali l’Incoronazione di san Nicola da Tolentino (1500) e lo Sposalizio della Vergine (1504).
“Il gonfalone testimonia il processo graduale di affrancamento di Raffaello dal suo maestro Perugino e il confronto diretto con Luca Signorelli”, spiegano le curatrici.