Alla corte di Federico di Montefeltro nacque il concetto di eleganza e ora una mostra intende celebrarlo.
Quando vedranno i richi vistimenti». Federico da Montefeltro e Battista Sforza. Vesti e Potere nel primo Rinascimento italiano
Urbino celebra la ricorrenza dei 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro con mostre incontri ed iniziative varie.
Dal 23 giugno, in concomitanza con la mostra di Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio…, è stata allestita una mostra con la ricostruzione di sei abiti storici: due richiamano quelli del Dittico di Urbino custodito agli Uffizi; gli altri quattro sono ricostruzioni di abiti dell’epoca.
Inserita nella I sala dell’Appartamento degli Ospiti fino al 9 ottobre è possibile visitare la mostra Quando vedranno i richi vistimenti». Federico da Montefeltro e Battista Sforza. Vesti e Potere nel primo Rinascimento italiano.
Una mostra piccola, ma molto raffinata e che attira l’attenzione degli storici della moda e amanti dell’eleganza.
A Urbino, è convinzione diffusa, sarebbe nato infatti il concetto di eleganza.
Dal tardo Medioevo vesti ed ornamenti iniziarono ad assumere un’importanza sociale notevole: buona parte della produzione artigiana dell’epoca era destinata alla realizzazione di stoffe, gioielli, vesti e accessori indispensabili per sottolineare lo status sociale degli individui.
Le liste dotali di fanciulle nobili erano quasi totalmente composte da vesti e gioielli, come anche gli inventari dei beni dei grandi signori, in cui sono costantemente presenti l’elencazione di abiti sfarzosi e gioielli per ogni occasione, preziosi che spesso venivano offerti in dono in occasione di matrimoni e fidanzamenti, visite importanti o semplicemente per ostentare il lusso sfrenato.
Fu proprio nelle raffinate corti italiane del XV secolo che iniziò a diffondersi tanto il moderno concetto di eleganza, cioè il distinguersi attraverso l’accostamento di diversi tessuti, colori e fogge, quanto lo sviluppo di atteggiamenti sociali che contrapponevano la classe aristocratica, che faceva dell’abito uno specchio autocelebrativo, alla ricca borghesia mercantile, che vedeva nelle vesti anche un bene patrimoniale.
Ad Urbino la raffinatezza della corte, che sotto il governo di Federico e di Battista, influenzati dalla moda fiamminga, raggiunse uno dei momenti di maggior splendore. Le immagini dei duchi raccontano il potere soprattutto attraverso le fogge e i colori delle vesti.
Una mostra, peraltro, che fa considerare anche che non è un fatto casuale il ruolo dell’alta moda italiana nel mondo.