Con quadri della collezione di Cà Pesaro a Venezia viene proposto il ruolo centrale di Kandinsky nella storia dell’arte del Novecento e nella nascita dell’Astrattismo.
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie
Una mostra dedicata a Kandinsky, prodotto della collaborazione della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone e la Fondazione Musei Civici di Venezia.
Si è inaugurata il 18 dicembre la mostra Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie a cura di Elisabetta Barisoni e tutta dedicata alle opere della collezione di Cà Pesaro, la prestigiosa galleria d’Arte Moderna di Venezia.
Vasilij Kandinskij (il suo nome è scritto anche nella forma Wassily Kandinsky) nato a Mosca nel 1866 e morto in Francia nel 1944 è certamente una delle figure più importanti dell’arte del Novecento e considerato il principale iniziatore dell’Arte Astratta.
Momento centrale della sua vita artistica fu quando nel 1911 fonda insieme all’amico Franz Marc Der blaue Raiter/ Il Cavaliere azzurro, che segna la svolta dall’Espressionismo, che si era sviluppato agli inizi del Novecento in Germania e di cui Kandinsky aveva sentito fortemente l’influenza, ad una pittura totalmente astratta.
Nel 1922 fu chiamato da Walter Gropius ad insegnare al Bauhaus di Weimar.
Questa scuola di arti applicate, fondata nel 1919 dall’architetto tedesco, svolge un ruolo fondamentale nel rinnovamento artistico europeo degli anni ’20 e ’30.
Qui Kandinskij ha modo di svolgere la sua attività didattica con grande libertà e serenità, stimolato da un ambiente molto ricco di presenze qualificate dimostrando la sua capacità di formatore e stimolatore di sempre nuove ricerche artistiche nelle nuove generazioni.
La mostra di Monfalcone racconta l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita fino al periodo contemporaneo.
Si incontrano opere di Kandinsky, Klee e poi Joan Miró, Max Ernst, Antoni Tàpies, la scultura astratta di Arp e di Alexander Calder, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini.
Nell’ultima sezione della mostra vengono evidenziate le relazioni di Kandinsky con le esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo.
Da Emilio Vedova a Mario Deluigi e Tancredi, da Karel Appel a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del Novecento si collocano a metà tra informale, suggestione lirica e gestuale.