Economia della Bellezza: come le imprese investono in cultura
Imprese che investono in cultura: come l’Economia della Bellezza di Banca Ifis dimostra l’impatto positivo dell’arte sull’economia italiana
Introduzione al progetto “Economia della Bellezza”
Nel 2021 nasceva Economia della Bellezza, un progetto di Banca Ifis che misura, anno dopo anno, il contributo della bellezza allo sviluppo complessivo dell’economia italiana. Questo nei diversi settori produttivi caratteristici del Made in Italy.
Imprese che investono in cultura
Economia della Bellezza si propone dunque come una piattaforma per la cultura d’impresa, dedicata agli stakeholder interessati a valorizzare la bellezza come fattore distintivo.
L’investimento di Banca Ifis nella bellezza e nella cultura
L’attenzione di Banca Ifis e del suo presidente, Ernesto Fürstenberg Fassio, per la cultura e la bellezza non è una novità. Un esempio rilevante è l’investimento nella realizzazione del Parco Internazionale di Scultura, una straordinaria esposizione permanente di sculture che continua ad ampliarsi. Il parco è stato creato nei giardini di oltre 22 ettari che circondano la cinquecentesca Villa Fürstenberg, sede storica del Gruppo nell’entroterra veneziano.
Nel parco è possibile ammirare opere di maestri della scultura contemporanea a livello internazionale come:
– Igor Mitoraj
– Botero
– Consagra
– Pablo Atchugarry
Inoltre, vi è una grande mostra permanente intitolata Horse Power di Nico Vascellari.
Il quarto report “Economia della Bellezza 2024”
Banca Ifis ha recentemente pubblicato la quarta edizione del Report Economia della Bellezza (2024), che analizza quindi sei temi principali:
1. L’evoluzione storica del mecenatismo
2. L’evoluzione del mecenatismo tradizionale
3. L’arte e la cultura per il business nelle aziende italiane
4. L’impatto di arte e cultura sulla produttività delle imprese
5. Il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis come esempio di impatto sociale
6. Progetti d’impresa e le esperienze italiane
Impatto dell’arte sull’economia
Dal report emerge quindi che investire in arte e cultura produce cambiamenti positivi nelle aziende, portando a un aumento della produttività superiore di 1,4 volte rispetto alla media delle imprese di analoga dimensione.
Impatto degli istituti di credito
Quando sono gli istituti di credito a sviluppare progettualità legate alla cultura, l’incremento della produttività diventa oltre tre volte superiore alla media del sistema bancario.
Distribuzione regionale delle imprese che investono in cultura
In Italia, 732 imprese distribuite in 18 regioni su 20 sono attive in progetti culturali, con una netta preponderanza al Nord. Le regioni principali sono nello specifico:
– Lombardia: 227 imprese
– Veneto: 123 imprese (17% del totale)
– Emilia Romagna: 112 imprese
A livello nazionale, il fatturato delle imprese che investono in cultura arriva quasi a 200 miliardi di euro, con benefici che si riflettono quindi anche in una crescita delle retribuzioni superiore di 2,2 volte rispetto alla media, dimostrando così un impatto positivo sulle competenze.
Motivazioni delle imprese venete per l’investimento in cultura
In Veneto, le imprese investono in cultura per diverse ragioni:
– Il 23% delle imprese (contro il 12% nazionale) vede questi progetti come strumenti per stimolare innovazione e creatività.
– Il 18% si concentra sul coinvolgimento dei dipendenti, percentuale superiore alla media nazionale.
– Il 41% degli imprenditori punta a costruire relazioni solide con territori e comunità.
– Il 18% mira a migliorare la comunicazione con gli stakeholder esterni.
Economia della Bellezza: focus sui progetti culturali delle banche italiane
Il report dedica quindi un focus particolare ai progetti su arte e cultura promossi dalle banche italiane. Chi volesse approfondire, può consultare il testo integrale del report, disponibile sul sito di Banca Ifis relativo allo studio Economia della Bellezza 2024.