PROSPETTIVE

Angelo Tabaro

Angelo Tabaro

La Nuova Agenda Europea per la Cultura

Agenda è il documento tipico che l’Europa utilizza per stabilire le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Unione Europea in una determinata materia

La Nuova Agenda Europea per la Cultura

 

Nov. 17, 2014 - Agrigento, Italy - The Valley of the Temples, Valle dei Templi, is an archaeological site near Agrigento included in the UNESCO Heritage Sites list in 1997. With Sicily's fourteen percent unemployment rate, one of the highest in Italy, navigators of the economy look to tourism as a major source of income in the future throughout the island. (Credit Image: © Nir Alon/ZUMA Wire)
Nov. 17, 2014 – Agrigento, Italy – The Valley of the Temples, Valle dei Templi, is an archaeological site near Agrigento included in the UNESCO Heritage Sites list in 1997. With Sicily’s fourteen percent unemployment rate, one of the highest in Italy, navigators of the economy look to tourism as a major source of income in the future throughout the island. (Credit Image: © Nir Alon/ZUMA Wire)

 

“…è nell’interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l’identità europea in tutta la sua diversità…”

Questa affermazione la troviamo nelle premesse della Nuova Agenda Europea per la Cultura presentata alla Commissione Europea nel maggio 2018.

Leggendo questo documento molto articolato e puntuale si notano, in estrema sintesi, i tre obiettivi strategici che propone a tutti gli stati membri in materia di cultura distinti in dimensione sociale, economica ed esterna.


Primo obiettivo

Dimensione sociale, sfruttare il potere della cultura e della diversità culturale per la coesione e il benessere sociali, ipotizzando tre azioni:

  • Favorire la capacità culturale di tutti gli europei rendendo disponibile una vasta gamma di attività culturali e fornendo le opportunità per parteciparvi attivamente.
  • Incoraggiare la mobilità dei professionisti nei settori creativi e della cultura e rimuovere gli ostacoli alla loro mobilità.
  • Proteggere e promuovere il patrimonio culturale dell’Europa inteso come risorsa condivisa, allo scopo di aumentare la consapevolezza della nostra storia comune e dei valori che condividiamo e rafforzare un senso di identità europea comune.


Secondo obiettivo

Dimensione economica – sostenere la creatività basata sulla cultura nell’istruzione e nell’innovazione, oltre che per l’occupazione e la crescita, ipotizzando le seguenti azioni:

  • Promuovere le arti, la cultura e il pensiero creativo nell’istruzione e nella formazione formali e informali a tutti i livelli e nell’apprendimento permanente.
  • Incoraggiare ecosistemi favorevoli alle industrie creative e della cultura, promuovendo l’accesso ai finanziamenti, la capacità d’innovazione, la remunerazione equa di autori e creatori e la cooperazione intersettoriale.
  • Promuovere le competenze richieste dai settori creativi e della cultura, comprese quelle digitali, imprenditoriali, tradizionali e specializzate.


Terzo obiettivo

Dimensione esterna – rafforzare le relazioni culturali internazionali che presenta la necessità di:

  • Sostenere la cultura quale motore per lo sviluppo sociale ed economico sostenibile.
  • Promuovere la cultura e il dialogo interculturale per creare relazioni pacifiche fra le comunità.
  • Rafforzare la cooperazione in materia di patrimonio culturale.

In pratica la nuova agenda invita a una promozione più efficace della cultura quale vettore di identità e coesione, motore di sviluppo socioeconomico e fattore che alimenta direttamente relazioni pacifiche, anche mediante i contatti interpersonali derivanti dall’istruzione e dai progetti per i giovani.

Siamo ben lontani dalla infelice affermazione di un ministro della Repubblica Italiana che alcuni anni fa disse “con la cultura non si mangia”

L’agenda europea assume una rilevanza ancora più incisiva oggi quando il nostro Paese, come ogni parte del mondo, si appresta con fiducia e speranza ad affrontare la fase di ricostruzione sociale, economica e morale che dovrà seguire alla “vittoria” sul Coronavirus.

Sarebbe utile che non solo chi ci governa e chi ci amministra conosca i principi e segua gli indirizzi contenuti nell’agenda, ma che gli stessi diventino patrimonio della comunità.

Ciò potrà stimolare in ogni cittadino la consapevolezza del valore dell’istruzione e della cultura, come fondamentale condizione per la ricostruzione anche economica del Paese.

 

 

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