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Angelo Tabaro

Il valore dell Collezioni d’arte

Un valore che deriva dall’insieme delle opere che costituiscono la singola collezione d’arte

Case d'asta

Il valore dell Collezioni d’arte

Leggevo qualche giorno fa della proposta di Sotheby’s, che includeva The Grasset Collection: The Pursuit of Refinement nella Old Master Paintings Evening Sale nell’asta del 7 dicembre, a Londra.

Ho cercato di capire quale fosse quella collezione e ho trovato che era stata raccolta da un ingegnere civile spagnolo, coltissimo, Juan Manuel Grasset (1927-2020), che aveva concentrato la sua collezione sulla stagione magica in cui la pittura olandese e fiamminga ha toccato vette di “Still Life” mai più raggiunte.

Era il Seicento, l’epoca d’oro della Natura Morta, un genere che non si limitava al virtuosismo tecnico o all’esibizione della ricchezza dei committenti, ma esemplificava il sentimento di transitorietà e fugacità dell’esistenza umana, coronando le memorie di gloria, grazia, vanitas, e soprattutto di memento mori.

Oggi, diciassette dipinti della sua straordinaria raccolta, apparsa pochissime volte in pubblico, sono pronti per essere venduti separatamente, mettendo la parola fine sulla collezione stessa.

Ho riflettuto allora sul valore di una collezione d’arte, al di là del valore commerciale dei singoli pezzi, che nel caso in argomento non è certo trascurabile.

Ma una collezione d’arte non è una semplice somma di opere ma qualcosa di più, di ben diverso.

La collezione è opera d’arte essa stessa, come un complesso polittico, immaginiamo una complessa pala d’altare, in cui ogni parte è essenziale all’insieme.

E come in un grande polittico anche nella Collezione il valore di ogni singola parte è indissolubilmente legato al valore del tutto.

Quando arrivano notizie di Case d’asta che propongono la vendita in lotti separati delle opere di una collezione è come se venisse smembrata un Pala d’Altare per mettere in vendita i singoli pezzi che la compongono.

Purtroppo, il passato è ricco di queste situazioni e la ricostruzione, come purtroppo insegna l’esperienza di molti capolavori, anche rinascimentali, è assai difficile, se non quasi impossibile.

A volte il lavoro certosino di ricercatori e storici dell’arte permette di identificare e riconoscere, purtroppo per lo più parzialmente, le parti di un Polittico arrivando persino alla sua ricostruzione virtuale, ma gli originali sono divisi tra istituzioni museali pubbliche o private nei vari angoli del mondo.

Naturalmente come il valore di una complessa pala d’altare dipende dal valore dell’artista che l’ha realizzata, così una collezione d’arte deriva il suo valore dalla qualità del collezionista che l’ha raccolta.

Certamente è difficile considerare una vera collezione la raccolta di opere d’arte che nasce con l’idea dell’investimento patrimoniale in cui le opere sono considerate in relazione al loro potenziale valore commerciale in una logica di mercato.

Secondo Antonio Paolucci, storico dell’arte e figura di alto prestigio nel mondo della cultura, un vero collezionista d’arte possiede tre importanti caratteristiche:

  • Curiosità, innanzitutto, essere cioè una persona desiderosa di conoscere, tanto da voler vedere tutto, sapere tutto e non accontentarsi mai;
  • percezione della qualità: cioè la capacità di saper riconoscere l’eccellenza nel settore di suo interesse;
  • il gusto, infine, inteso come la capacità di dare alle cose – che lui ama e che ha scelto – un carattere, saperle sistemare in un contesto in modo che siano la rappresentazione del suo senso estetico, della sua cultura e della sua personalità.

Il vero collezionista è una persona che sa entrare in sintonia con l’arte, ne sa riconoscere il valore estetico, direttamente o per il tramite di collaboratori ed esperti, una persona che oltre alla bellezza, nell’arte trova anche se stesso.

Non è quindi un caso se alcuni dei più famosi musei pubblici e di Fondazioni private ma aperti al pubblico che oggi possiamo ammirare si sono formati attorno a straordinarie collezioni costruite in passato con questo spirito.

Si incontrano così le più varie e diverse tipologie di collezioni, costruite secondo le sensibilità del collezionista: da quelle attente ai movimenti artistici o a uno specifico movimento, a quelle costruite attorno a tematiche particolari (nature morte, paesaggi, ritratti..), o cronologicamente seguendo la storia dell’arte, oppure miscellanee di opere messe assieme secondo il piacere estetico fino alle collezioni d’artista che raccolgono e conservano parte rilevante della produzione artistica dello stesso.

L’elenco potrebbe continuare ma potrà essere di stimolo per dedicare qualche altra pagina di riflessione attorno ad alcune collezioni speciali, che meritano di essere meglio conosciute e valorizzate.

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