PROSPETTIVE

Angelo Tabaro

Angelo Tabaro

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Nel 2020 i Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale hanno avuto il loro ben da fare

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Conferenza stampa operazione “Kristall” del nucleo carabinieri tutela del patrimonio culturale per il ritrovamento di sei opere in vetro rubate da un museo in Germania, Torino, Italy, 28 luglio 2020 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Conferenza stampa operazione “Kristall” del nucleo carabinieri tutela del patrimonio culturale per il ritrovamento di sei opere in vetro rubate da un museo in Germania, Torino, Italy, 28 luglio 2020 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

 

Il 2020 è stato un anno terribile anche per la cultura.

Musei, istituti culturali, parchi archeologici, con teatri e manifestazioni sono rimasti chiusi al pubblico, togliendo al mondo della cultura quelle entrate che sono indispensabili a concorrere al costo della conservazione e tutela del patrimonio culturale del paese.

Inoltre, la Pandemia non ha fermato i “ladri di bellezze” e il commercio illegale di beni culturali è prosperato.

Infatti, con i luoghi della cultura chiusi e i mercati a singhiozzo, i traffici illeciti non hanno tardato ad adattarsi ai nuovi orientamenti di vendita, spostandosi su modalità a distanza. L’azione di contrasto è stata orientata nella stessa direzione.

Prova è che anche nel 2020 i Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale hanno avuto il loro ben da fare.

E per fortuna che il Paese può contare sul lavoro di questi qualificati tutori della legge per la cultura di cui poco si conosce.

Le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 maggio 1969, allorché il Comando Generale dell’Arma determinò di costituire, presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d’intesa con questo, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.

L’Italia fu allora la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore.

Ha addirittura anticipato la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che nel 1970 invitava gli Stati aderenti ad adottare misure volte contrastare il traffico illecito di beni culturali.

Oggi il Comando è inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro.

L’UNESCO ha stimato in oltre due miliardi di dollari il commercio illegale di antichità.,

In realtà pare assai difficile una quantificazione per la natura stessa del fenomeno, che si fonda sul mercato nero.

Per cui, contando anche tutte le tipologie di beni culturali interessati, si può certamente dire che il valore finanziario del fenomeno è certamente di gran lunga più alto.

L’Italia è notoriamente uno Stato ricco di luoghi la cui grandezza del patrimonio artistico e culturale è nota a tutti e ciò la rende una nazione che subisce grossi danni.

I furti di opere d’arte o la rimozione di beni archeologici da siti storici rappresentano due facce della stessa medaglia: è sempre il problema del traffico illecito di beni culturali.

Tuttavia, l’attività del comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale non solo non si è fermata ma ha continuato a lavorare sodo per recuperre e restituire ai legittimi proprietari beni rubati, trafugati ed esportati illecitamente.

La recente relazione sull’attività operativa 2020 ha evidenziato i risultati conseguiti nel 2020 senza dimenticare di fare il punto sull’azione complessiva del Comando dalla sua nascita.

Una banca dati di opere trafugate o rubate da recuperare di ben 1 milione e 300 files, oltre tre milioni di beni restituiti ai legittimi proprietari nell’arco di 50 anni di attività, oltre a quelli ritornati alla disponibilità del pubblico, sono certamente un bel risultato, di cui il Comando è fiero anche a fronte di un numero limitato di mezzi e persone.

I numeri del 2020 presentano questa situazione:

  • i furti di opere d’arte sono stati 287 in decremento di circa il 18% rispetto al 2019.
  • Sono naturalmente diminuiti i furti nelle istituzioni pubbliche collettive, come biblioteche (meno 50%) e nei musei (meno 20% circa);
  • in parte anche nei luoghi di culto (- 17% circa)
  • mentre sono rimasti inalterati i furti sugli archivi.

 

A fronte di questa situazione va ricordato il numero elevato di eventi delittuosi intervenuti nel passato e quindi il numero della Banca dati resta alto.

I Recuperi nel 2020 sono stati quasi mezzo milione nel settore antiquariale, archivistico e librario, quasi ventimila i recuperi di reperti archeologici, paleontologici e numismatici provenienti da scavi clandestini.

A questi vanno aggiunti gli oltre millecinquecento sequestri di opere false, contraffatte, in particolare di arte contemporanea.

Sono numeri che dimostrano il buon lavoro dei poco più di trecento Carabinieri dedicati a questa attività.

Ad essi va certamente il nostro plauso, al Ministero e al Comando generale dei carabinieri l’invito a sostenere e potenziare questa straordinaria struttura.

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