PROSPETTIVE

Angelo Tabaro

Angelo Tabaro

CITTA’ CREATIVE dell’UNESCO

Iniziativa per promuovere la cooperazione tra le città la cui creatività è un elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile

Città Creative dell'UNESCO

CITTA’ CREATIVE dell’UNESCO

L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura istituita a Parigi 4 novembre 1946 con la convinzione che per costruire la pace, dopo due guerre mondiali in meno di trent’anni, fosse necessaria anche una forte cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienze e cultura.

L’azione dell’UNESCO mira, pertanto, ad assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.

L’attività dell’UNESCO più conosciuta è certamente la tenuta e l’aggiornamento della lista dei siti PATRIMONIO dell’UMANITA’ cioè di quell’elenco delle eccellenze culturali, naturali, paesaggistiche e immateriali presenti nei vari paesi e che meritano di essere particolarmente difese e trasmesse alle generazioni future.

Ma altre sono le attività che l’UNESCO promuove nella ricerca di realizzare i propri obiettivi.

Tra queste c’è la Rete delle Città Creative dell’Unesco (https://en.unesco.org/creative-cities/ ).

È un’iniziativa avviata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile ed è divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema).

Le 295 città, nei paesi di tutto il mondo, che attualmente fanno parte della rete collaborano per un obiettivo comune: fare della creatività e dell’industria culturale il centro dei loro piani di sviluppo a livello locale e collaborare attivamente a livello internazionale.

Tutte le Città Creative sono impegnate nello sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle politiche di sviluppo urbano sostenibile.

Inoltre, la Rete sostiene gli scambi artistici e il partenariato della ricerca sia con le città della rete che con il settore pubblico e il settore privato.

In quanto tali, le Città Creative contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Al 2021 le città creative italiane erano 13 e precisamente:

2006 Bologna (musica)

2013 Fabriano (artigianato e arte popolare)

2014 Torino (design)

2015 Roma (cinema)

2015 Parma (gastronomia)

2017 Milano (letteratura)

2017 Pesaro (musica)

2017 Carrara (artigianato e arte popolare)

2017 Alba (gastronomia)

2019 Biella (artigianato e arte popolare)

2019 Bergamo (gastronomia)

2021 Como (artigianato e arte popolare)

2021 Modena (media arts)

Come nella tradizione UNESCO l’iscrizione crea un impegno a rispettare tutte le regole e condizioni nel tempo e, nel caso delle città creative, ogni quattro anni esse devono presentare un rapporto di monitoraggio inteso a dimostrare l’impegno verso l’attuazione della missione della Rete, presentare un nuovo piano d’azione per i successivi 4 anni, fornire un panorama dell’impatto della designazione, incoraggiare lo sviluppo di ricerche sulle esperienze delle Città Creative.

Per quelle città che volessero presentare la propria candidatura può essere utile conoscere i rapporti di monitoraggio di tutte le città iscritte da più di quattro anni entrando nella pagina speciale del sito dell’UNESCO: https://en.unesco.org/creative-cities/content/reporting-monitoring.

Le modalità e le procedure per la candidatura si possono ugualmente trovare nelle pagine dedicate al tema nel sito: https://en.unesco.org/creative-cities/content/call-applications.

Non sono state finora molte le candidature italiane ma è auspicabile che le tante città italiane che vantano eccellenze nei settori indicati si preparino per farsi avanti nei prossimi bandi.

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