Centenario di Franco Basaglia: omaggio a una rivoluzione nella salute mentale
Centenario di Franco Basaglia. Omaggio alla riforma della salute mentale italiana e alla chiusura dei manicomi grazie alla legge 180 del 1978
Nel 2024 si celebra il centenario della nascita di Franco Basaglia, il medico veneziano che ha rivoluzionato la cura della salute mentale in Italia negli anni Settanta, promuovendo una nuova visione centrata sulla dignità e sui bisogni della persona.
Franco Basaglia: un pioniere della riforma psichiatrica
Basaglia è ricordato come uno “straordinario esempio di innovazione in sanità, consentendo di non dimenticare che prima di tutto viene sempre la persona con i suoi bisogni”. La sua eredità ha lasciato un segno indelebile nella storia della psichiatria italiana.
La legge 180 del 1978, conosciuta come legge Basaglia per la chiusura dei manicomi – Riforma salute mentale
Nel 1978, grazie all’impegno di Basaglia e dei suoi collaboratori, venne approvata la legge 180, conosciuta come “legge Basaglia”. Questa riforma sancì la chiusura dei manicomi, ponendo fine agli ospedali psichiatrici e trasformando l’assistenza psichiatrica in un servizio territoriale.
Il nuovo approccio introdusse modalità di cura innovative come:
– Laboratori artistici
– Viaggi terapeutici
– Case protette
Queste iniziative rappresentavano una rivoluzione nella cura del disagio psichico, mettendo al centro l’integrazione e il benessere dei pazienti.
Centenario di Franco Basaglia – “Basaglia, 100 fotografie per i 100 anni dalla nascita”
Per commemorare il centenario della nascita di Franco Basaglia, è stata inaugurata il 7 ottobre 2024 nella sala dell’Emeroteca del Ministero della Cultura la mostra “Basaglia, 100 fotografie per i 100 anni dalla nascita. Dal manicomio alla cura”. La mostra, a cura di Gigliola Foschi e dell’Associazione Gian Butturini, è stata aperta fino al 10 ottobre 2024, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.
I fotografi e le opere esposte
La mostra ha presentato scatti emblematici di tre fotografi, Carla Cerati, Gian Butturini e Patrizia Riviera, i cui lavori documentano l’evoluzione del trattamento psichiatrico in Italia.
1. Carla Cerati (1926-2016)
– Con le immagini tratte dal libro Morire di Classe, pubblicato nel 1969, Cerati denunciava le condizioni disumane dei manicomi prima della riforma, paragonandoli a veri e propri lager. Questi luoghi, anziché curare, disumanizzavano i pazienti, sottoponendoli a pratiche come la contenzione con camicia di forza, l’elettroshock e la lobotomia.
2. Gian Butturini (1935-2006)
– Le sue fotografie, scattate tra il 1975 e il 1977, documentano le prime esperienze di liberazione e integrazione dei pazienti a Trieste, promosse da Franco Basaglia e sua moglie Franca Ongaro. Queste immagini rappresentano una testimonianza della restituzione della dignità e della libertà agli ex degenti.
3. Patrizia Riviera (1956)
– Le opere di Riviera mostrano come oggi il disagio mentale possa essere gestito e curato seguendo i principi basagliani, offrendo una visione partecipata e umana della psichiatria contemporanea.
Centenario di Franco Basaglia
Una mostra sulla riforma della salute mentale in Italia di breve durata ma certamente con un grande potenziale
La mostra, con ingresso gratuito e aperta solo per quattro giorni, ha suscitato critiche per la limitata possibilità di accesso, ritenuta insufficiente per veicolare pienamente il messaggio. La ricchezza delle immagini e il loro significato profondo meritano uno spazio espositivo di più facile accesso e un periodo più lungo.
Proposta per una mostra itinerante
Data l’importanza storica e culturale di questa mostra, sarebbe auspicabile riproporla in altri contesti, per renderla accessibile a un pubblico più ampio. Un percorso itinerante potrebbe toccare città simbolo come:
– Venezia – città natale di Basaglia
– Trieste – sede delle sue rivoluzionarie intuizioni e del suo lavoro
In questo modo, il messaggio di Basaglia potrebbe continuare a ispirare il cambiamento nella salute mentale e a sensibilizzare le persone sui diritti e sulla dignità di chi vive il disagio psichico.
Qualcuno si faccia avanti per portare avanti questa iniziativa!