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Angelo Tabaro

Capodimonte conserverà a Napoli la collezione Lia e Marcello Rumma donata allo Stato italiano

Una selezione di oltre 70 opere di artisti italiani, dagli anni Sessanta, con un focus particolare sull’Arte Povera donata da Lia Rumma

Collezione Lia e Marcello Rumma
Palazzina dei Principi – Capodimonte

Capodimonte conserverà a Napoli la collezione Lia e Marcello Rumma donata allo Stato italiano

Molti storici galleristi, non solo italiani, durante gli anni della loro attività commerciale, presi essi stessi dalla passione per l’arte, hanno creato delle collezioni molto importanti, per valore storico-artistico.

Negli anni questi galleristi tenevano per sé opere che arrivavano nei loro spazi espositivi, legate a preferenze artistiche personali, oppure acquisivano direttamente opere da artisti che essi rappresentavano e che, il più delle volte, diventavano amici.

Negli anni Sessanta del Novecento, Lia e Marcello Rumma, giovani collezionisti di Salerno, si erano fatti promotori di mostre ed eventi di una nuova generazione di artisti.

L’attività di Marcello è stata intensa e, nell’arco di un decennio, ha sponsorizzato e organizzato importanti rassegne negli antichi Arsenali di Amalfi in cui arte e critica si fondono.

Si trattava di mostre che assunsero un valore storico nella evoluzione dell’arte italiana del secondo Novecento, mostre quali:

Aspetti del Ritorno alle cose stesse” (1966), a cura di Renato Barilli;

L’impatto percettivo” (1967), a cura di Alberto Boatto e Filiberto Menna;

Arte Povera più Azioni Povere” (1968), a cura di Germano Celant, la prima mostra pubblica di Arte Povera e il primo importante momento di internazionalizzazione dell’arte – considerata unanimemente dalla critica come una tra le mostre collettive più importanti tenutesi in Europa a partire dagli anni Sessanta.

Marcello Rumma è morto molto giovane, a 28 anni nel 1970, ma la moglie Lia ha continuato questa passione e nel 1971 apre una sua galleria a Napoli indirizzando, da subito, la propria ricerca sui movimenti artistici contemporanei nazionali e internazionali (Arte Povera, Minimal Art, Concepual Art) e sui loro protagonisti che invita a esporre nel suo spazio napoletano.

I nomi più importanti di quei movimenti sono stati presentati nella galleria; tra questi Joseph Kosuth, Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Art&Language, Alighiero Boetti, Victor Burgin, Douglas Huebler, Emilio Isgrò, Donald Judd, Dan Graham, David Lamelas, Francesco Matarrese, Michelangelo Pistoletto, Gino de Dominicis.

Il prestigio della galleria di Lia Rumma, che ha aperto una sede anche a Milano, è cresciuto per la qualità delle offerte espositive e delle collaborazioni che attiva con istituzioni culturali pubbliche e private, italiane e straniere.

La Galleria di Lia Rumma è oggi considerata tra le gallerie più importanti d’Italia.

Ora, con annuncio dato il 21 luglio 2022, Lia Rumma ha deciso di donare allo Stato italiano una parte consistente della sua collezione: una selezione di oltre 70 opere di artisti italiani, dagli anni Sessanta, con un focus particolare sull’Arte Povera.

La raccolta sarà esposta nella Palazzina dei Principi, edificio nel Real Bosco di Capodimonte, situato davanti alla facciata della Reggia e andrà ad arricchire la sezione Arte Contemporanea del Museo con opere di:

Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Carlo Alfano, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Dadamaino, Gino De Dominicis, Giuseppe Desiato, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Paolo Icaro, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Maria Lai, Carmine Limatola, Pietro Lista, Francesco Matarrese, Mario Merz, Marisa Merz, Aldo Mondino, Ugo Mulas, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Ettore Spalletti, Giulio Turcato, Gilberto Zorio.

Un bel gesto che arricchisce in maniera significativa l’offerta nel settore contemporaneo di uno dei musei più importanti a livello nazionale.

Grazie Lia Rumma.

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