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ToggleVilla Carducci Pandolfini a Firenze. Gestione concessa a privati per attività di rigenerazione di edifici del patrimonio pubblico
Affidare ai privati il patrimonio pubblico può garantirne conservazione e valorizzazione. Il caso virtuoso di Villa Carducci Pandolfini
Affidare a privati il patrimonio pubblico da conservare e valorizzare
La sfida della conservazione del patrimonio pubblico
Si legge spesso di beni del patrimonio pubblico affidati all’Agenzia del Demanio o ad Amministrazioni pubbliche che presentano problemi di conservazione e di valorizzazione. Per la gran parte si tratta di un patrimonio di valore del nostro Paese.
Infatti, sono pochi in Italia i beni che non presentano particolare valore in termini architettonici o artistici, il cui valore tuttavia deriva in ogni caso dal fatto di possedere rilevanza storica nel rappresentare testimonianze di memoria di fatti storici o di personalità che hanno concorso a fare grande il nostro Paese.
Un problema di gestione e utilizzo
La gestione di beni architettonici affidati al demanio pubblico è quindi un problema che interessa tutte le amministrazioni che si trovano a possedere edifici o complessi architettonici che non trovano una utilizzazione economicamente compatibile con le finanze pubbliche.
A volte questi beni sono interessati da restauri che non finiscono mai, forse anche per mancanza di soluzioni sul loro utilizzo. Certo, non è un bel vedere edifici anche di valore coperti da sfilacciate quinte di cantiere edilizio che diventano parte degradata del paesaggio stesso cittadino.
È una condizione inevitabile? Senza soluzioni?
Direi di no, perché si possono riscontrare esempi di interventi pubblici che hanno avviato forme di risposta.
Il caso virtuoso di Villa Carducci Pandolfini a Firenze
Viene in questi giorni alla ribalta la vicenda di Villa Carducci Pandolfini a Firenze (località Soffiano), un complesso edilizio che unisce al valore architettonico un particolare valore storico, di proprietà dello Stato e affidato alla gestione dell’Agenzia del Demanio.
Villa Carducci Pandolfini nasce come dimora extraurbana ed è composta da più edifici disposti a ferro di cavallo che si aprono su un cortile centrale e un giardino/orto. In particolare, gli edifici costituiscono una parte del più ampio compendio che comprende anche il Salone degli Uomini e delle Donne Illustri, affrescato da Andrea del Castagno, affidato al Ministero della Cultura, che, per la qualità degli affreschi stessi, trova adeguato conservarne la gestione.
Ma che ne è del resto del complesso, non gestito dal Ministero della Cultura?
La proprietà pubblica ha individuato una soluzione.
L’affidamento ai privati: un modello di successo
L’Agenzia del Demanio ha affidato in concessione per 49 anni Villa Carducci Pandolfini a Firenze a una società privata, Undicicinque S.r.l., nell’ambito dei Progetti a Rete.
Si tratta di iniziative di rigenerazione di edifici del patrimonio pubblico che coinvolgono i privati affinché investano per valorizzarli dal punto di vista economico, sociale e culturale, stimolando lo sviluppo dei territori.
Il progetto di rigenerazione: un hub polifunzionale
Il progetto presentato dalla società vincitrice di un bando pubblico prevede che la villa sia trasformata in un hub polifunzionale per attività artistiche e socioculturali, gastronomiche, congressuali e fieristiche.
Un luogo pertanto per la comunità, centro di servizi per il territorio, con laboratori enogastronomici, sale espositive, per meeting e coworking, cantine, alloggi di servizio e presidio per il custode.
Affidare ai privati il patrimonio pubblico
L’obiettivo principale è recuperare l’edificio grazie a una riqualificazione che ampli l’offerta turistico-culturale e rafforzi le reti di impresa, attivando relazioni e collaborazioni tra imprese del territorio.
Un esempio che indubbiamente merita molti imitatori.