PRIMA CHE IL GALLO CANTI

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- DATA FINE: 01/08/2021

- LUOGO: GUARENE (Cuneo) Palazzo Re Rebaudengo e altre sedi in città

- INDIRIZZO: Piazza Roma,1 e indirizzi diversi a Guarene (Cuneo)

Una mostra per celebrare i venticinque anni di vita della prestigiosa  Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

PRIMA CHE IL GALLO CANTI

 

 

Nel 2020 ricorreva il 25° anniversario della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,una delle Istituzioni culturali più vivaci in Piemonte nel campo dell’arte contemporanea, che si è conquistata presto prestigio a livello non solo nazionale.

Non poteva la fondazione far passare in silenzio l’evento e, anche se posticipata, ha deciso di organizzare una mostra celebrativa con opere della collezione.

La mostra Prima che il gallo canti, curata da Tom Eccles, Liam Gillick e Mark Rappolt, rispecchia la trasformazione da collezione privata a fondazione aperta al pubblico tramite una selezione dalla collezione della Fondazione di opere significative di artisti internazionali.

Una mostra che indaga e mette in evidenza i molti modi in cui i pensieri privati e le singole voci entrano nel discorso pubblico e costruiscono idee di comunità.

Fa da sfondo alla mostra il magnifico Palazzo Re Rebaudengo a Guarene, un borgo della campagna piemontese.

Costruito nel diciottesimo secolo, il palazzo è stato restaurato e ampliato nel 2006, pur mantenendo gran parte delle sue caratteristiche originarie, intervento finalizzato a soddisfare le crescenti ambizioni della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in materia di progetti espositivi e formativi.

Di conseguenza, la mostra si snoda lungo un corridoio di stanze, spesso di dimensioni domestiche, con pavimenti e soffitti decorati, e organizzate attorno a specifici accoppiamenti e giustapposizioni di dipinti, sculture, installazioni e opere video.

L’esposizione si riallaccia ad alcuni temi trattati da due novelle di Cesare Pavese, pubblicate nel 1948 con il titolo ora della mostra.

Nel contesto degli ultimi giorni della seconda guerra mondiale convivono assieme sentimenti contrastanti come azione e inazione, sicurezza e rischio, mostrando i modi con cui gli individui affrontano o evadono le situazioni di catastrofe e caos, destreggiandosi tra emozioni di orrore e di ottimismo.

Sono ancora gli stessi poli critici tra i quali è sospesa la nostra vita contemporanea.

La mostra comprende opere di Alis/Filliol, Matthew Barney, Maurizio Cattelan, Giulia Cenci, Manuele Cerutti, Chao Kao, Jake e Dinos Chapman, Olga Chernysheva, Hans-Peter Feldmann, Peter Fischli e David Weiss, Isa Genzken, Liam Gillick, Sanya Kantarovsky, Josh Klein, Zoe Leonard, Sherrie Levine, Nathaniel Mellors, Damián Ortega, Elizabeth Peyton, Susan Philipsz, Laure Prouvost, Magali Reus, Pietro Roccasalva, Yinka Shonibare, Andreas Slominski, Rosemarie Trockel,Helen van Meene ,Marianne Vitale, Li Wei, Richard Wentworth, Lynette Yiadom-Boakye, Jakub Julian Ziolkowski.

Viste collettivamente, le opere esposte, di artisti provenienti da tutto il mondo, indagano criticamente il ruolo che l’arte svolge nel leggere la contemporaneità, con un occhio critico rivolto al nostro contesto presente e l’altro orientato verso nuovi orizzonti e, forse, anche nuove speranze.

Oltre al Palazzo Re Rebaudengo la mostra prosegue anche in altre sedi della città:

  • Chiesa della SS.Annunziata, Piazza Santissima Annunziata,
  • Ex prigioni, Via Sismonda,
  • Chiesa di San Rocco, Piazzetta San Rocco, 4,
  • Edicola Cascina di Sant’Antonio, Via Garibaldi / Angolo Via Casoli,

ORARI DI APERTURA

  • Tutte le sedi (eccetto Chiesa SS.Annunziata)
  • Sabato e domenica ore 12.00 – 19.00
  • Chiesa SS.Annunziata
  • sabato 15.00 – 18.00
  • domenica 10.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
  • Per visite su appuntamento: t+39 011 3797600

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