Artista sensibile e raffinato, Pope espone a Teolo le sue opere che si esprimono come sillabari del pensiero
Il Museo d’arte Contemporanea/MAC Dino Formaggio di Teolo ospita la mostra POPE. Sillabari, fino al 24 novembre
Si inaugura sabato 21 settembre 2024 alle ore 11.30 Sillabari, mostra personale del pittore portogruarese Pope (Giuseppe Galli), negli spazi del Museo d’Arte Contemporanea Dino Formaggio di Teolo, sui colli Euganei.
Nato a Portogruaro nel 1942 fu presto stimolato dal padre Liberale e repubblicano a seguire la sua passione per l’arte.
Si diploma Maestro d’arte e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia allievo di Saetti e Santomaso dai quali apprende la lavorazione della materia e del colore, in particolare l’uso delle sabbie e delle terre.
Per me Pope ha tutte le carte in regola per avere una sua affermazione nel campo dell’arte a livello nazionale e internazionale ben maggiore di quella che pure ha avuto.
Credo sia però stata una sua scelta, quella di non lasciare il paese natale, Portogruaro, città metropolitana di Venezia, che certo non gli offriva grandi opportunità, per trasferirsi in una delle grandi città o a legarsi ad una delle gallerie che segnano oggi la fortuna di un artista e gli sviluppi del mercato dell’arte.
Pope è uno spirito libero e forse amava troppo la tranquillità della città del Lemene, quel fiume che lambisce anche il suo studio.
Certo amava il suo impegno di insegnante, il rapporto con gli alunni, le grandi potenzialità formative che egli vedeva nell’arte.
Insegnava con grande passione e capacità di coinvolgimento, qualità di cui posso considerarmi anche un testimone diretto.
Ma tutto il tempo residuo dall’insegnamento lo ha sempre dedicato ad una ricerca costante, minuziosa, sempre insoddisfatta che lo portava sempre a nuovi e più avanzati risultati di una purezza che oggi è testimoniata dalle sue opere.
Opere che possono sembrare semplici stesure di colore, ma sono invece il risultato di un lavoro puntuale, paragonabile all’attenzione del miniaturista e dell’amanuense.
Nella definizione dei particolari, degli squarci da cui emergono piccoli lacerti di colore, di quei colori che, con stesure successive, producono nelle ampie stesure una varietà di tonalità impressionante.
Non ci sono figure nelle opere di Pope, ma quando le guardi sei come attratto a spingere la mente oltre la tela, alla ricerca di un mondo etereo, fatto di sentimenti e pensiero più che di cose reali.
Una mostra che ben ripaga un viaggio in quel piccolo paese dei colli Euganei.