L’arte italiana dal primo Novecento narrata a Palazzo Sant’Elia attraverso una selezione di opere dalla collezione Elenk’Art
Palazzo Sant’Elia di Palermo ospita la mostra PINAKOTHE’KA. Da Cagnaccio a Guttuso, da Christo e Jean-Claude ad Arienti
Nata per iniziativa pubblica nel 2010 la Fondazione Sant’Elia ha lo scopo di promuovere la diffusione della cultura e dell’arte quali strumenti per la crescita della società civile.
Dal 24 novembre 2024 apre al pubblico Pinakothek’A. Da Cagnaccio a Guttuso, da Christo e Jean-Claude ad Arienti, una grande mostra che, negli spazi di Palazzo Sant’Elia, espone parte della ricca e documentata collezione Elenk’Art, curata dagli storici dell’arte Sergio Troisi e Alessandro Pinto.
Costituitasi nel corso degli ultimi decenni, la collezione Elenk’Art annovera oggi centinaia di opere che permettono una ricognizione di fondamentale rilievo sul Novecento e che si prolunga sino ai giorni nostri.
Una selezione di circa 200 opere che offrono quindi un mosaico della produzione d’arte del Novecento in un panorama che include artisti italiani e stranieri.
Il periodo tra le due guerre è rappresentato dipinti (tra gli altri) di Cagnaccio di San Pietro, Donghi, Marussig, Tozzi, de Chirico, Carrà, Pirandello, Mafai, Guttuso (con 18 lavori che seguono il suo percorso anche nel dopoguerra); l’astrazione italiana con Accardi, Sanfilippo, Consagra, Turcato, Dorazio, Perilli, Guerini; l’astrazione informale con Lionello Venturi e dipinti di Afro, Vedova, Santomaso, Corpora, Birolli.
Del secondo dopoguerra si incontrano;
la galassia informale europea con Hartung e Mathieu;
le tensioni sperimentali degli anni Sessanta e Settanta con opere di Novelli, Del Pezzo, Pascali, Castellani, Bonalumi, Vasarely, Nigro, Vigo, Varisco, Rotella, Baj, Adami, Ontani, Isgrò, Christo.
Il ritorno alla pittura con Chia, Germanà e gli esponenti della cosiddetta officina San Lorenzo;
la scena attuale dell’arte è rappresentata da Stefano Arienti, Bertozzi & Casoni, Luigi Presicce.
Il contributo siciliano all’arte del Novecento nel nuovo millennio è rappresentato infine dagli esponenti della cosiddetta Scuola di Palermo quali Bazan, De Grandi, Di Marco, Di Piazza e da Daniele Franzella, Loredana Longo, Manfredi Beninati, Andrea Buglisi, Giovanni Iudice, Francesco Lauretta per citare i più conosciuti.