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Il gatto nell’arte: simbolo di mistero tra storia e mito. Dal sacro nell’Antico Egitto ai dipinti moderni. Scopri il suo simbolismo!

Il fascino del gatto nell’arte
Indipendente, elegante, sfuggente. Il gatto ha sempre avuto un’aura di mistero, affascinando artisti di ogni epoca. Dalla sacralità nell’Antico Egitto ai dipinti simbolici del Rinascimento, fino alle rappresentazioni moderne, il felino domestico ha attraversato secoli di storia dell’arte assumendo significati diversi e spesso enigmatici.
In questo articolo esploreremo il ruolo del gatto nell’arte, analizzando il suo simbolismo e il modo in cui pittori e scultori l’hanno rappresentato nel corso del tempo.
Il gatto nell’arte egizia: sacralità e divinità

Nell’Antico Egitto, il gatto era considerato un essere sacro e un simbolo di protezione. Bastet, la dea della fertilità e della gioia, era spesso raffigurata con testa di gatto e onorata nei templi.
Gli Egizi mummificavano i gatti per accompagnare i defunti nell’aldilà e li rappresentavano in affreschi e sculture. Celebre è la statua della dea Bastet conservata al Museo Egizio del Cairo, che testimonia l’importanza di questo animale nella cultura egizia.
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Il Medioevo e il Rinascimento: il gatto tra ambivalenza e lusso

Nel Medioevo, il gatto non godeva di grande considerazione. Spesso associato alla stregoneria e alla magia, compariva nei dipinti religiosi con valenze negative. Tuttavia, nel Rinascimento la sua immagine cambiò: il gatto divenne simbolo di domesticità e lusso, apparendo in numerosi ritratti nobiliari.
Sebbene Leonardo da Vinci abbia studiato il movimento degli animali, non ci sono prove concrete di schizzi specifici dedicati ai gatti nei “Codici di Windsor”. Tuttavia, la sua attenzione ai dettagli anatomici suggerisce che il fascino per questi felini non gli fosse estraneo.
“La Madonna della Gatta” di Federico Barocci

Federico Barocci (1535-1612) è stato uno dei principali esponenti del tardo Manierismo e del primo Barocco italiano. La sua pittura, caratterizzata da colori vibranti e da una dolcezza espressiva, ha influenzato numerosi artisti successivi. Tra le sue opere più affascinanti si trova La Madonna della Gatta, un dipinto che offre un’interessante fusione tra sacralità e dimensione domestica.
L’opera e la sua composizione
Il dipinto, realizzato tra il 1575 e il 1578, è oggi conservato nella Galleria Nazionale delle Marche, a Urbino. Il titolo deriva dalla presenza di un gatto ai piedi della Vergine Maria, un elemento piuttosto inusuale nelle rappresentazioni sacre, ma che riflette l’approccio naturalistico e intimista di Barocci.
La scena raffigura la Madonna con il Bambino Gesù circondata da san Giuseppe e san Giovanni Battista bambino. La presenza del gatto, accovacciato con un atteggiamento rilassato, conferisce un senso di quotidianità e tenerezza alla scena, quasi come se si trattasse di una rappresentazione di una famiglia reale, immersa nei gesti della vita domestica.
Il significato del gatto nell’arte sacra
Sebbene il gatto non sia un animale frequentemente associato alle rappresentazioni religiose (a differenza del cane, simbolo di fedeltà), la sua presenza in La Madonna della Gatta può avere più interpretazioni:
- Simbolo della maternità e della protezione: Il gatto, spesso visto come un animale accogliente e protettivo nei confronti dei cuccioli, potrebbe richiamare il ruolo materno della Vergine Maria.
- Elemento di realismo: Barocci è noto per l’introduzione di dettagli di vita quotidiana nelle sue opere, per avvicinare la dimensione sacra alla realtà del popolo.
- Simbolo di indipendenza e mistero: Nell’iconografia medievale e rinascimentale, il gatto a volte era associato alla vigilanza e all’intuito.
Barocci e l’innovazione nell’arte sacra
La pittura di Barocci è celebre per la delicatezza delle espressioni e per il colore morbido e sfumato, che anticipa alcuni aspetti della pittura barocca. La sua capacità di umanizzare le scene sacre, inserendo dettagli domestici come il gatto, lo distingue dai suoi contemporanei e mostra il suo desiderio di rendere il divino più accessibile agli osservatori.
La Madonna della Gatta è un’opera significativa non solo per la sua bellezza estetica, ma anche per il suo valore simbolico. La presenza del gatto in un contesto sacro rompe con la rigidità dell’iconografia tradizionale, suggerendo un’interpretazione più intima e familiare della sacralità. Barocci, con la sua sensibilità, riesce a trasmettere un senso di calore e affetto che rende il dipinto ancora oggi un capolavoro emozionante.
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Il gatto nelle nature morte e nell’arte del ‘600 e ‘700 ️

Nel Seicento, il gatto fece la sua comparsa nelle nature morte olandesi, spesso rappresentato accanto a tavole imbandite come simbolo di tentazione e piaceri terreni.
Jean-Baptiste Oudry, maestro del realismo animale, lo ritrasse con espressioni vivide, mentre Jan Steen lo incluse nelle sue scene domestiche per suggerire un senso di familiarità e quotidianità.
L’Ottocento: il gatto nella pittura impressionista e simbolista

Nell’Ottocento, il gatto divenne un’icona della vita bohémienne. Théophile Steinlen lo rese protagonista di “Le Chat Noir”, simbolo del celebre cabaret parigino. Manet, nel suo “Olympia” (1863), inserì un gatto nero accanto alla modella, enfatizzando l’atmosfera provocatoria dell’opera.
Odilon Redon, invece, utilizzò il gatto nei suoi dipinti onirici e simbolisti, caricandolo di significati misteriosi.
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Il gatto nell’arte moderna e contemporanea ⬛

Nel Novecento e oltre, il gatto continuò a ispirare gli artisti. Balthus lo incluse nei suoi enigmatici dipinti, come in “Thérèse rêvant” (1938), mentre Andy Warhol lo rese protagonista della serie pop “25 Cats Name[d] Sam and One Blue Pussy” (1954).
Oggi, il gatto è diventato un’icona della cultura digitale e dell’arte contemporanea, comparendo in installazioni artistiche, NFT e persino nei videogiochi, come nel caso di “Stray” (2022), dove il protagonista è un gatto randagio.
Il gatto nella scultura e nell’arte digitale
Sculture e installazioni artistiche con gatti

- Antico Egitto → Numerose statuette in bronzo raffigurano Bastet.
- Fernando Botero → La sua scultura monumentale “Cat” si distingue per le forme arrotondate.
- Lucky Cat (Maneki Neko) → L’iconico gatto giapponese portafortuna, reinterpretato in numerose opere d’arte contemporanea e pop art.
Il gatto nell’arte digitale e contemporanea

- NFT e gatti virtuali → Collezioni come CryptoKitties hanno rivoluzionato l’arte digitale. (se vuoi approfondire leggi questo articolo)
- Gatti nei videogiochi e installazioni interattive → “Stray” (2022) è un esempio di come il gatto sia entrato nella cultura videoludica.
- AI e illustrazioni digitali → Molti artisti oggi creano immagini di gatti con strumenti basati sull’intelligenza artificiale.
FAQ: Domande frequenti sul gatto nell’arte
Perché il gatto è così presente nell’arte?
Il gatto è stato associato a diversi simbolismi nel corso della storia, dalla sacralità alla stregoneria, fino alla domesticità e al lusso.
Quali sono i dipinti più famosi con gatti?
“Olympia” di Manet, “Le Chat Noir” di Steinlen e “Thérèse rêvant” di Balthus sono alcuni esempi noti.
Come il gatto è rappresentato nell’arte digitale?
Attraverso NFT, illustrazioni AI e videogiochi come “Stray”.
Esistono gatti nella scultura classica?
Sì, soprattutto nelle statue egizie dedicate alla dea Bastet.
Andy Warhol ha realizzato opere dedicate ai gatti?
Sì, la serie “25 Cats Name[d] Sam and One Blue Pussy” è un esempio di pop art felina.
Ci sono gatti nell’arte rinascimentale?
Sì, spesso compaiono in dipinti religiosi o ritratti nobiliari.
Come posso approfondire l’argomento?
Puoi approfondire l’argomento consultando libri di storia dell’arte, visitando musei o esplorando archivi digitali. In fondo all’articolo troverai note bibliografiche e fonti web utili per ulteriori approfondimenti.
Il gatto come eterna fonte di ispirazione
Dall’Antico Egitto ai giorni nostri, il gatto ha assunto ruoli e significati diversi nell’arte, ma ha sempre mantenuto intatto il suo fascino misterioso. La sua presenza in pittura, scultura e arte digitale dimostra quanto sia radicata la sua influenza nell’immaginario collettivo.
E tu? Qual è la tua opera d’arte preferita con un gatto? Condividila nei commenti e raccontaci cosa ti affascina di più! Unisciti alla discussione con la nostra community, condividi le tue scoperte e arricchiamo insieme questo viaggio artistico felino! Se hai suggerimenti di opere o artisti da aggiungere, scrivilo nei commenti!
Note bibliografiche e fonti
- Museo Egizio del Cairo – Esposizione dedicata a Bastet. Visita il sito ufficiale
- Biblioteca Ambrosiana, Milano – Archivi digitali e studi su Leonardo da Vinci. Consulta il catalogo
- Musée d’Orsay, Parigi – Opere impressioniste con soggetti felini, tra cui Manet e Renoir. Scopri la collezione
- The Met Museum, New York – Sezione arte simbolista e dipinti di Odilon Redon. Esplora le opere
- JSTOR – Articoli accademici su NFT e arte digitale. Accedi alla biblioteca
- Tate Modern, Londra – Opere contemporanee e reinterpretazioni artistiche del Maneki Neko. Vedi le esposizioni
- Google Arts & Culture – Mostre virtuali di gatti nell’arte. Guarda online
Bibliografia accademica
- Gatto e Arte: Un Viaggio tra Simbolismo e Pittura, Edizioni Einaudi
- Il Gatto nell’Arte e nella Cultura Occidentale, Mondadori
- Leonardo e gli Animali: Studi e Disegni, Laterza
- L’Immagine del Gatto nella Pittura Europea, Il Mulino
- Arte Digitale e Cultura Visuale, Feltrinelli
Di Matteo Tabaro