PIETRO MORANDO “Dal segno al racconto”

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- DATA INIZIO: 28/05/2022

- DATA FINE: 18/09/2022

- LUOGO: CHERASCO (Cuneo) – Palazzo Salmatoris

- INDIRIZZO: Via Vittorio Emanuele, 31

- TEL: +39 0172 427050 /…052

A quarant’anni dalla morte una mostra in omaggio di Pietro Morando che dalle prime opere divisioniste arrivò nel secondo dopoguerra a sperimentare forme espressioniste e cubiste.

PIETRO MORANDO “Dal segno al racconto”

 

 

Palazzo Salmatoris a Cherasco, provincia di Cuneo, edificato all’inizio del XVII secolo, è oggi un prestigioso centro espositivo, ma vanta un passato segnato da fatti importanti:

  • ha ospitato la Sacra Sindone nel 1706 per nasconderla ai francesi;
  • è stata sede in cui è stato firmato nel 1796 l’armistizio tra Napoleone e il Regno Sabaudo, tanto da essere conosciuto anche come Palazzo della Pace.

Dal 28 maggio il Palazzo presenta “DAL SEGNO AL RACCONTO“, retrospettiva sul pittore alessandrino PIETRO MORANDO, a cura di Rino Tacchella e Cinzia Tesio, con la direzione di Riccardo Gattolin.

La mostra vuol essere un omaggio, anche se ritardato causa Covid, dell’artista nato nel 1889 e morto nel 1980, in occasione del 40° anniversario della scomparsa di Morando.

Circa novanta opere, le quali narrano tutti i momenti del variegato itinerario pittorico dell’artista, a partire dagli anni della sua formazione per concludersi nel dopoguerra, quando Morando individua una sigla espressiva personale e riconoscibile.

La rassegna ha come punto di partenza gli esordi divisionisti, sulla scia dei maestri Morbelli e Pelizza ai quali, oltre allo stile e alla tecnica pittorica, lo legava l’interesse per gli umili e i diseredati.

Dopo alcuni disegni futuristi realizzati nel periodo in cui era ospite di Morbelli a Milano, la mostra prosegue con le drammatiche immagini dei disegni ispirati alla Prima Guerra Mondiale, alla quale Morando partecipò come volontario nel corpo degli “Arditi”.

Le opere del dopoguerra mostrano un artista che aderisce al movimento “ritorno all’ordine” entrando in dialettica con le opere di Felice Casorati e dell’amico Carrà e con le sculture di Arturo Martini.

È rappresentata in mostra anche la fase con le famiglie contadine ritratte nella quiete idilliaca delle pause dal lavoro e i mercati monferrini del bestiame, o con i possenti contadini al lavoro, dipinti con toni di accorata partecipazione.

Nel secondo dopoguerra, i suoi lavori conoscono una virata espressionistica e cubista che lo ha portato a deformare e a ingigantire le forme squadrate e spigolose come fossero intagliate nel legno.

E’ questo il periodo in cui, insieme alla riproposta di temi già trattati in precedenza, l’artista ha realizzato alcune opere significative dedicate ai luoghi più emblematici della natia Alessandria: alle sue piazze, alle sue strade e ai suoi palazzi, prive di presenze umane e immerse in un’immobile e silenziosa atmosfera metafisica.

ORARI DI APERTURA

  • mercoledì > venerdì 14.30 – 18.30
  • Sabato, domenica e festivi 9.30 – 12.30/ 14:30 – 18:30

INFO

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