Pioniere del rinnovamento della scultura astratta, a partire dagli anni Sessanta Consagra liberò quest’ultima da sovrastrutture e preconcetti in favore di un incontro diretto tra opera e spettatore.
PIETRO CONSAGRA: immagini vaganti
MILANO – Tommaso Calabro Galleria d’Arte Piazza San Sepolcro, 2
Dal 30/09 al 10/12/2022
Fondata nel settembre 2018, la Galleria d’Arte Tommaso Calabro è specializzata in arte moderna e contemporanea.
La galleria collabora con archivi, fondazioni e curatori per presentare progetti espositivi di carattere interdisciplinare che offrano una nuova lettura di artisti moderni celebri e meno conosciuti.
Dal 30 settembre la galleria ospita la mostra Immagini Vaganti di Pietro Consagra.
Lo scultore siciliano Pietro Consagra (1920-2005) è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana del secondo dopoguerra.
Pioniere del rinnovamento della scultura astratta, a partire dagli anni Sessanta Consagra liberò quest’ultima da sovrastrutture e preconcetti in favore di un incontro diretto tra opera e spettatore.
Notevole è stato anche il suo impegno civile.
Consagra è stato fra i promotori e i protagonisti di un’iniziativa straordinaria: la nascita della nuova Gibellina, città distrutta dal terribile terremoto del Belice del 1968, rinata grazie all’arte diventando essa stessa una grande opera ove Consagra ha realizzato la grande stella d’ingresso, Burri lo straordinario cretto e ove tanti artisti hanno realizzato e lasciato loro opere.
La mostra Immagini Vaganti nasce dalle ricerche della curatrice Paola Nicolin su uno specifico corpus di opere di Consagra meglio note come Lenzuoli, dipinti con colori lavabili realizzati dall’artista su tessuti in cotone a partire dal 1967.
In questa serie ancora poco conosciuta sono confluite intuizioni e cambi di rotta che, in parallelo alla messa a punto di un discorso pratico e teorico sul tema dello spessore nella scultura, hanno portato l’artista a trovare nella pittura un campo di sperimentazione libero e liberatorio; quasi un flusso inconscio di “immagini vaganti” – come scriveva lui stesso in un testo del 1974.
Una strada che già Consagra aveva intrapreso e che Carla Lonzi seguendolo in America aveva colto, quando paragonò i suoi Piani sospesi, i Ferri trasparenti e i Piani di alluminio a dei “quadri appesi alle pareti”.
In mostra, una selezione di questi lavori si aggiunge a esempi di Giardini, Inventari, Sottilissime, Mobili bifrontali, Paracarri, Controluce, opere realizzate tra il 1965 e gli anni Novanta.