Le opere di Casè, ispirate alla tradizione degli ex voto, ripropongono il valore simbolico delle cose e degli eventi, offrendo al visitatore lo spunto per fare pace con l’anima.
PIERRE CASE’. Ex voto
La Fondazione Ghisla Art Collection è stata istituita nell’aprile del 2014, con l’intento di mettere a disposizione della collettività un patrimonio artistico di valore internazionale, per essere condiviso da tutti coloro che riconoscono nell’arte una ricchezza indelebile.
Oltre all’esposizione della ricca collezione, la Fondazione propone mostre temporanee sempre di rilevante interesse.
Dal 5 settembre ospita una mostra personale di Pierre Casè.
Nato a Locarno nel 1944 Pierre Casè è oggi considerato uno degli artisti contemporanei svizzeri più significativi degli ultimi 40 anni.
Molto impegnato a favore della mediazione e della divulgazione artistica ha ricoperto cariche di spicco nella realtà cantonale e nazionale.
Tra i suoi innumerevoli impegni si distinguono dapprima il ruolo di presidente nazionale della SPSAS dal 1987 al 1993 (Società pittori, scultori e architetti svizzeri) e quello di direttore artistico della Pinacoteca Casa Rusca di Locarno dal 1989 al 2000.
Dall’inizio dal 2001 la sua attività si è invece tutta rivolta alla produzione artistica.
Intitolata “EX VOTO” e curata dall’artista stesso, questa esposizione, che riunisce più di 400 opere, sviluppa le sue trame basandosi su quella serialità che spesso ha contraddistinto i lavori di Pierre Casè e che si concentra come in passato su di un’approfondita indagine tematica.
Un percorso espositivo che si compone di 14 quattordici serie di 30 opere ciascuna in stretto dialogo tra di loro
Con esse l’artista racconta una usanza molto radicata in molti paesi fino ad un recente passato.
Gli EX VOTO, opere pittoriche testimoni di una spiccata espressione artistica popolare che esprimevano la gratitudine verso le divinità per uno scampato pericolo o il superamento di una difficoltà, vengono sapientemente rivisitati da Casè con occhio agnostico e da lui trasformati in un vettore capace di tramandare la memoria di oggetti e attività appartenute ai nostri avi.
Oggetti direttamente legati alla cultura materiale che vengono trasformati in racconto capace di creare interessanti corrispondenze tra passato e presente e che forniscono al visitatore innumerevoli spunti di riflessione.
Ferro, fuoco, catrame, colori minerali e filo di metallo sono gli elementi che l’artista mescola agli oggetti tema di ogni serie.
Una mostra molto stimolante perché, in tempi in cui la dimensione simbolica scompare per lasciare il posto ad una fredda funzionalità, le opere di Casè forniscono lo spunto per fare pace con l’anima, invitando a riappropriarsi di quella calma fondamentale che serve a scrutare il mondo in maniera funzionalmente distaccata.