Dotatissimo sin dall’adolescenza, Giovanni Carnovali ha vissuto da vicino la storia dell’Accademia Carrara che frequentò per cinque anni, nonchè del museo bergamasco che conserva numerosi suoi dipinti.
PICCIO in Carrara
Tre nuovi prestiti d’eccezione raccontano Giovanni Carnovali, detto Piccio, autore tra i più sperimentali dell’Ottocento in una mostra, aperta l’11 marzo 2022, che l’Accademia di Carrara gli dedica.
Nato a Montegrino, sopra Luino, nel 1804 Giovanni Carnovali si trasferì ad Albino con il padre muratore chiamato a lavori di restauro nella villa dei Conti Spini e qui, per la sua bassa statura Giovanni venne soprannominato Piccio, nome che accettò al punto da firmare così molte sue opere.
Accolto giovanissimo all’Accademia di Carrara Piccio fu un artista che nelle sue rappresentazioni, prevalentemente di storia, aspira a far vibrare i risvolti del sentimento, a ricercare le passioni, cogliendo l’animo profondo, la partecipazione emotiva dei personaggi, fossero essi storici o biblici o mitologici.
Con la mostra Piccio a Carrara, l’Accademia invita il pubblico a soffermarsi su un pittore che ha sensibilmente segnato la storia dell’800.
Giovanni Carnovali ha vissuto da vicino la storia del museo bergamasco e della scuola di pittura, guidata da Giuseppe Diotti, frequentandola per cinque anni, tanto che il Museo conserva una quindicina di dipinti del pittore.
La mostra presenta queste opere ma l’attenzione maggiore è rivolta ai tre prestiti, di eccezionale qualità e raramente esposti al pubblico.
Sono Ritratto di Gina Caccia (La collana verde) proveniente da una collezione privata, Paesaggio a Brembate Sotto dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e Ritratto di Vittore Tasca dalla Fondazione Bettino Craxi – ETS.
Sono tre opere che esemplificano mirabilmente e in rapida successione il decennio 1860-1870, periodo in cui l’Italia unita stava muovendo i primi passi e nel corso del quale Carnovali raggiunse risultati eccellenti, originali e liberi, attraverso una pittura sperimentale apprezzata dal mondo del collezionismo più aperto.