La Francia è stata il paese di Picasso dal 1904 fino alla sua morte nel 1973 non otterrà mai la cittadinanza francese restando sempre uno straniero immigrato
Il Nuovo Museo del Corso di Roma ospiterà la mostra PICASSO lo straniero, aperta al pubblico dal 27 febbraio al 29 giugno

Voluto e promosso da Fondazione Roma, il Nuovo Museo del Corso nasce dall’unione di due magnifici edifici storici, Palazzo Sciarra Colonna e Palazzo Cipolla due Palazzi, uno di fronte all’altro, in via del Corso, a pochi passi da Piazza Venezia.
Dal 27 febbraio 2025 Palazzo Cipolla ospita la mostra “Picasso lo straniero”, a cura di Annie Cohen-Solal con il contributo di Johan Popelard, organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte.
Realizzata grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris, principale prestatore, il Palais de la Porte Dorée, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli – Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee, la mostra presenterà più di 100 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video.
Questa mostra romana dedicata al padre del cubismo è un progetto che si arricchisce – per la seconda tappa italiana dopo Palazzo Reale di Milano e Palazzo Te a Mantova – di un nucleo di opere inedite, selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo di Palazzo Cipolla.
L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris.
La mostra presenterà in particolare un’importante sezione dedicata alla primavera romana del 1917 trascorsa da Pablo Picasso con Jean Cocteau, Erik Satie, Serge de Diaghilev e Leonid Massine.
La mostra seguirà la traiettoria estetica e politica di Picasso, per illustrare come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
Pablo Picasso era nato nel 1881 a Málaga in Spagna, ma si stabilì a Parigi definitivamente nel 1904.
Anche se la Francia lo ospiterà fino alla sua morte nel 1973 e la sua fama crescerà oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese, restando quindi sempre un immigrato straniero.