La presenza dell’E.ART.H Foundation a Grand Tour Italia rappresenta un’occasione unica per promuovere la condivisione, l’ispirazione e la creatività attraverso un’esperienza culturale multisensoriale
Spazio E.ART.H presso Grand Tour Italia di Bologna ospita la mostra fotografica PHOTO&FOOD. Il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni Quaranta ad oggi
Gran Tour Italia apre ufficialmente il 5 settembre 2024 e si presenta come un’area di 50.000 mq a Bologna che offre viaggio dove ognuna delle 20 regioni d’Italia accoglie i visitatori per esplorare in soli 5000 passi l’essenza della cultura italiana: dalle pietanze più genuine delle montagne alle prelibatezze delle coste mediterranee, prodotti biologici e ricette tradizionali, e una costante introduzione di nuovi operatori che ti faranno vivere l’eccellenza italiana come mai prima d’ora.
E.ART.H/Eataly Art House Foundation è il progetto culturale con sede a Verona di Eataly, grande catena di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella vendita e nella distribuzione di generi alimentari italiani diffusa in Italia e nel mondo.
E.ART.H. nasce con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile al grande pubblico e celebrare l’inclusività, la bellezza e la sostenibilità dando vita a nuovi modi di fruizione dell’arte per il pubblico, e a un nuovo tipo di collezionismo.
Da settembre 2024 E.ART.H ha deciso di aprire uno spazio espositivo all’interno del parco di Gran Tour Italia che si propone come un’occasione unica per promuovere la condivisione, l’ispirazione e la creatività attraverso un’esperienza culturale multisensoriale.
A Bologna E.ART.H. si presenta un’oasi dedicata all’arte contemporanea e alla fotografia, ospitata in uno spazio espositivo di oltre mille metri quadrati.
Qui, viene proposta una variegata programmazione di mostre temporanee, con circa sei esposizioni l’anno, curate da rinomati curatori italiani e internazionali per offrire al pubblico un’esperienza culturale di alto livello.
La prima mostra inaugurale aperta fino al 7 gennaio 2025 è PHOTO&FOOD. Il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni Quaranta ad oggi, esposizione realizzata insieme a Magnum Photos e curata da Walter Guadagnini in collaborazione con Costanza Vilizzi.
La mostra ripropone quella allestita nel 2023 a Verona.
Gli alimenti, la tradizione ed il ruolo sociale del cibo costituiscono i protagonisti di un percorso espositivo e narrativo composto da 125 immagini realizzate da 29 fotografi membri di Magnum Photos, tra cui Abbas (1944, Iran – 2018, Francia), Eve Arnold (1912, Stati Uniti d’America – 2012, Regno Unito), Olivia Arthur(1980, Regno Unito), Jonas Bendiksen (1977, Norvegia), Werner Bischof (1916, Svizzera – 1954, Peru), Cristina De Middel (1975, Spagna), Elliott Erwitt (1928, Francia), Leonard Freed(1929, Stati Uniti d’America – 2006, Stati Uniti d’America), Philippe Halsman (1906, Lettonia – 1979, Stati Uniti d’America), Nanna Heitmann (1994, Germania), Guy Le Querrec (1941, Francia), Alex Majoli (1971, Italia), Inge Morath (1923, Austria – 2002, Stati Uniti d’America), Martin Parr (1952, Regno Unito), Paolo Pellegrin (1964, Italia), Raghu Rai (1942, Pakistan), George Rodger (1908, Regno Unito – 1995, Regno Unito), Zied Ben Romdhane (1981, Tunisia), Jérôme Sessini (1968, Francia), David Seymour (1911, Polonia – 1956, Egitto), Ferdinando Scianna (1943, Italia), Alex Webb (1952, Stati Uniti d’America).
Divisa in cinque sezioni, che seguono un andamento sia cronologico che tematico, l’esposizione considera il cibo nella sua connotazione sociale, economica e simbolica e sottolinea l’inestricabile legame tra la vita dell’uomo e tutte quelle attività legate al cibo che appartengono a una sfera sia naturale che culturale.
- La mostra si apre sulle immagini in bianco e nero della sezione Dalla guerra al Boom, che presenta le opere dei primi membri dell’agenzia fotografica, tra cui Werner Bischof, Elliott Erwitt, Inge Morath, George Rodger e David Seymour. Il percorso prende le mosse dalla descrizione di un periodo drammatico, la Seconda guerra mondiale, in cui nutrirsi era una preoccupazione quotidiana per la maggior parte della popolazione europea.
- Si prosegue con i decenni della ricostruzione e del boom economico: esplode la convivialità, si immortalano grandi tavolate, il cibo inizia a essere spettacolare e proprio i grandi protagonisti dello star-system interpretano al meglio questo ruolo.
Nella sezione Il cibo delle star – composta dalle opere di Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Ara Güler, Philippe Halsman, Thomas Hoepker, David Hurn, Elliott Landy – si incontrano Marilyn Monroe, Alfred Hitchcock e Muhammad Ali, testimonial non di un brand specifico, ma del nuovo rapporto che la società ha intessuto con la tavola.
- La terza sezione, intitolata significativamente Dal produttore al consumatore, riunisce una selezione di immagini legate alla filiera alimentare e a tutti quei processi che trasformano un prodotto della natura in merce, sino alla sua fruizione.
Eve Arnold, Alex Majoli, Martin Parr, Paolo Pellegrin, Ferdinando Scianna, Alex Webb sono gli autori di scatti provenienti da ogni parte del mondo che lasciano emergere l’aspetto più specificamente sociale, economico e latamente politico del cibo, in un affascinante incrocio tra la tradizione di determinate colture e culture e la contemporaneità dei meccanismi di distribuzione di massa.
- Il quarto capitolo di questo romanzo dell’immagine e del gusto è dedicato alle nuove forme di produzione e consumo e si intitola Cibo estremo.
Attraverso le opere di Jonas Bendiksen, Cristina de Middel, Martin Parr, Zied Ben Romdhane, Jérôme Sessini la mostra compie un viaggio tra attrazione e incredulità, in un mondo da un lato permeato dalla tecnologia, dall’altro desideroso di riscoprire ritmi e modi di vita del passato, per recuperare una necessaria durabilità, uno sguardo che è anche una sfida per tutti noi.
- La mostra si chiude poi su un tema da sempre legato a tutte le fasi del rapporto tra l’uomo e il cibo, dalla raccolta alla coltivazione sino al consumo, vale a dire l’aspetto sacrale, che tocca ogni cultura e ogni forma religiosa.
Nella sezione La tavola sacra, attraverso le opere di Abbas, Olivia Arthur, Jonas Bendiksen, Nanna Heitmann, Guy Le Querrec, Raghu Rai, Ferdinando Scianna, si entra in una dimensione simbolica, percorrendo i diversi continenti per partecipare a riti che l’uomo segue dalla notte dei tempi nel tracciare la propria relazione con il cibo.