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TogglePeter Hujar è stato una figura di punta tra gli artisti, i musicisti, gli scrittori e la gente di spettacolo d’avanguardia nella scena culturale di New York negli anni ’70 e nei primi anni ’80
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita la mostra fotografica PETER HUJAR. Azioni e ritratti / viaggi in Italia
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Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato è una istituzione culturale italiana progettata da zero e aperta nel 1988.
L’obiettivo dei fondatori è stato quello di presentare, collezionare, documentare e supportare le ricerche artistiche di arti visive e performative, cinema, musica, architettura, design, moda e letteratura.
Dopo la caduta del muro di Berlino il Centro Pecci dedicò, tempestivamente e pionieristicamente, una mostra alla scena artistica non-ufficiale sovietica, sull’onda della Perestrojka.
Presso il centro il 13 dicembre 2024 si inaugura la mostra Peter Hujar. Azioni e ritratti / viaggi in Italia a cura di Grace Deveney con Stefano Collicelli Cagol.
La mostra è l’iterazione italiana del progetto espositivo curato da Grace Deveney, David C. and Sarajean Ruttenberg Associate Curator of Photography and Media, dell’Art Institute of Chicago, presso l’Art Institute di Chicago nel 2023.
La mostra è ripensata per gli spazi del centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e arricchita da un corpus di 20 immagini fotografiche realizzate da Hujar durante i suoi viaggi in Italia, tra gli anni Cinquanta e Settanta, e di una selezione di 39 scatti dedicati ai protagonisti della emergente scena della performance nella Lower Manhattan degli anni Settanta.
Peter Hujar: Azioni e ritratti / viaggi in Italia si inserisce nella programmazione annuale di Toscana al Centro, insieme alla mostra Louis Fratino. Satura (sino al 2 febbraio 2025) e Margherita Manzelli. Le signorine che si inaugura contestualmente il 14 dicembre.
Se la fotografia è stata a lungo associata alla documentazione e alla memoria, Peter Hujar (USA, 1934-1987)ha cercato di produrre immagini che costruissero una nuova realtà attraverso scambi sottili tra lui e i suoi soggetti.
L’artista ha creato ritratti diretti ma enigmatici di persone e animali, immagini di performer e nudi maschili, in stretta sintonia con la scena che caratterizzava l’East Village di New York negli anni Settanta, dove emergeva il linguaggio della performance e si affermava lo studio sul movimento.
La mostra mette in relazione la sperimentazione perseguita da Hujar e dai suoi soggetti e le nuove realtà che ciascuno di loro ha creato, sia attraverso le fotografie che le performance.
Il percorso espositivo comprende 59 scatti di Hujar e, in linea con lo spirito di collaborazione e scambio che caratterizzava la scena newyorkese degli anni Settanta, include un video di Sheryl Sutton e 3 opere di David Wojnarowicz, due degli artisti e performer appartenenti alla cerchia del fotografo americano.