Uno degli iconici artisti dell’Ottocento visto attraverso le opere esoteriche ed erotiche della sua lunga permanenza a Tahiti.
PAUL GAUGUIN – Why Are You Angry?
L’Alte Nationalgalerie (Vecchia Galleria Nazionale) custodisce capolavori di pittura e scultura del XIX secolo ed è considerato uno dei più importanti Musei di Berlino.
Assieme all’Altes Museum, al Bode-Museum, al Neues Museum e al Pergamonmuseum contribuisce a formare il complesso museale della Museuminsel (Isola dei Musei), dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
Dal 26 marzo 2022 l’Alte Nationalgalerie presenta la mostra PAUL GAUGUIN – Why Are You Angry?, realizzata in collaborazione con la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen e con il sostegno degli Amici della Nationalgalerie.
PAUL GAUGUIN – Why Are You Angry? / Perché sei arrabbiato? Propone opere di Gauguin che sono influenzate anche dalle idee coloniali di esotismo ed erotismo e le confronta con le posizioni di artisti contemporanei presenti nelle collezioni.
Gauguin, di cui è nota la vicenda della sua stretta amicizia sfociata in un violento contrasto con Van Gogh, è uno dei più importanti pittori dell’Ottocento e uno dei più influenti pionieri del modernismo artistico, i cui dipinti più famosi furono creati tra il 1891 e il 1901 sull’isola di Tahiti nei Mari del Sud.
Gauguin lasciò la metropoli dell’arte di Parigi, sua moglie e i suoi cinque figli nel 1891 per intraprendere una ricerca spirituale e artistica nella Polinesia francese.
Qui visse, con una interruzione, fino alla sua morte nel 1903.
Sullo sfondo di modelli storici e dibattiti postcoloniali, la mostra mette in discussione il mito dell’artista selvaggio creato dallo stesso Gauguin.
Gauguin, dal canto suo, stava già attingendo al sogno coloniale di un paradiso terrestre, che allo stesso tempo gli ha permesso di creare un tipo di arte completamente nuovo.
“Paul Gauguin – Why Are You Angry?” si avvicina a Gauguin da diverse prospettive e apre anche prospettive attuali attraverso opere di artisti contemporanei come Angela Tiatia (Nuova Zelanda/Australia), Yuki Kihara (Samoa/Giappone) e Nashashibi/Skaer (Great Gran Bretagna) e l’attivista e artista tahitiano Henri Hiro (Polinesia francese).