Una nuova scheda del Petit Tour dell’Archivio Progetti dell’Università di Architettura IUAV di Venezia dedicata a immagini d’architettura del primo Novecento dall’archivio di Paolo Mezzanotte.
PAOLO MEZZANOTTE Immagini di primo Novecento
PETIT TOUR è un’iniziativa dell’Archivio progetti dell’Università di Architettura (IUAV) di Venezia.
Nato come struttura del Dipartimento di Progettazione, l’archivio ebbe la sua prima sede presso il Masieri Memorial, palazzina affacciata sul Canal Grande, il cui restauro rappresenta l’unico intervento a Venezia del grande architetto americano Frank Lloyd Wright.
Il lavoro scientifico di conservazione e ricerca e Il crescente interesse degli studiosi per l’archivio hanno fatto negli anni la sua dimensione con sempre nuovi fondi archivistici, collezioni e miscellanee (nel 2020 erano circa 80 il cui catalogo è anche online: http://sbd.iuav.it/Cataloghi/Cataloghi-dedicati/archivi-di-architettura.html)
Oggi l’Archivio è inserito nel Sistema Bibliotecario e Documentale dell’Ateneo veneziano.
Nella sua attività costante di ricerca e valorizzazione l’Archivio presenta online pillole di architetti famosi, che stimolano il desiderio di approfondimento e di conoscenza, aiutano il lavoro di ricerca e concorrono ad incrementare la sensibilità dei nuovi architetti ai valori del costruire nel terzo millennio.
Si tratta di schede molto essenziali nel testo, con una adeguata documentazione fotografica e bibliografica.
La scheda 36 è dedicata a Paolo Mezzanotte, il cui archivio composto da 4000 disegni di architettura prodotti nel corso della sua attività professionale è stato donato dagli eredi all’Archivio Progetti nel 2016.
Laureato nel 1900 in ingegneria civile al Politecnico di Milano, nei primi decenni della sua lunga carriera, Paolo Mezzanotte (1878-1969) si trova ad affrontare la situazione di crisi che investe l’architettura occidentale all’inizio del secolo.
In Italia questa crisi si rivela particolarmente drammatica per l’assenza di figure in grado di guidare il rinnovamento.
In una nazione in cui il peso della storia è particolarmente sentito per la sua stessa ricchezza, Mezzanotte oscilla fra l’esigenza di trasformazione e l’attaccamento alle forme del passato.
La mostra prende in esame lavori fino agli inizi degli anni Trenta.
Mezzanotte sembra muoversi con disinvoltura tra diverse e a volte contrastanti interpretazioni del ruolo dell’architetto e degli stili.
Egli va da uno storicismo onnicomprensivo al regionalismo, dal liberty al monumentalismo, per essere – a partire dagli anni Venti – influenzato dal nuovo neoclassicismo del giovane Giovanni Muzio, suo assistente al Politecnico e maggiore innovatore dell’architettura milanese di quegli anni.
Come si desume dai disegni conservati nel fondo dell’Archivio Progetti, il sistema combinatorio – caratteristico dell’eclettismo ottocentesco, nel cui alveo Paolo si è formato – rimane tuttavia a fondamento del suo metodo progettuale.
Il codice novecentista messo a punto dal più giovane collega – propugnatore del “ristabilimento del principio d’ordine” in architettura – non è nella visione di Mezzanotte.