Considerato maestro nella pittura di paesaggio, Giuseppe Zola ha saputo ritagliarsi una posizione rilevante presso la borghesia e la nobiltà estense.
Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio
“La Galleria. Collezione e Archivio Storico” di BPER Banca nasce nel 2017 grazie alla presa di coscienza della straordinaria collezione d’arte della banca che conta oltre mille opere dal Quattrocento al Novecento: dipinti di area emiliano romagnola, abruzzese, campana, ferrarese, lombarda e sarda con punte di rilievo altissime.
A questi si affianca l’Archivio Storico notificato, che rappresenta lo strumento più completo per raccontare e comprendere la storia della Banca e del territorio in cui è stata fondata nel 1867.
Per valorizzare ulteriormente questo straordinario patrimonio culturale La Galleria organizza mostre temporanee.
Dal 10 dicembre 2021 al 13 marzo 2022, ospita presso gli spazi espositivi di via Scudari, 9 a Modena, la mostra dossier “Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio”, a cura di Lucia Peruzzi.
L’esposizione è dedicata a Giuseppe Zola (1672 – 1743), pittore originario di Brescia, giunto giovanissimo a Ferrara dove svolge tutta la sua attività.
Considerato maestro nella pittura di paesaggio, l’artista è in grado di ritagliarsi una posizione rilevante presso la borghesia e la nobiltà estense per le quali produce una considerevole quantità di paesaggi destinati a impreziosire saloni e gallerie.
Vengono proposte di Zola otto tele, provenienti dal monte di Pietà di Ferrara, che evidenziano la vivacità del contesto culturale e artistico ferrarese del XVIII secolo.
Un contesto singolare per la vastissima produzione di dipinti quasi interamente a carattere paesaggistico, in grado di soddisfare, con la piacevolezza del soggetto e della conduzione pittorica, la crescente richiesta di tele per arredare i palazzi della città.
Nei dipinti di Zola si possono ammirare paesaggi alpestri con rocce e cascate, architetture in rovina e vecchi casali contadini ma anche più serene vedute di campagne adagiate lungo le rive di fiumi placidissimi, immerse nel silenzio dell’atmosfera velata del meriggio, con l’azzurro del cielo e i riflessi violacei delle montagne in lontananza.