Accompagnati da una particolare guida di presentazione dello stesso artista oggi novantasettenne, la mostra è il secondo appuntamento del ciclo Open Studio, mostre di approfondimento e scoperta del lavoro di Arnaldo Pomodoro
Open studio #2 /La negazione della forma. Arnaldo Pomodoro tra minimalismo e controcultura – Mostra Pomodoro

MILANO – Fondazione Pomodoro Via Vigevano 9
Dal 12/03 al 28/05/2023
Arnaldo Pomodoro (1926) costituisce la Fondazione che porta il suo nome nel 1995 con il compito di garantire la conservazione e la valorizzazione della sua opera.
La Fondazione vuole inoltre dare vita a un’idea visionaria: creare uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte contemporanea, dalle esperienze delle avanguardie fino alle più recenti prospettive, mirando a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società.
Dal 1999 la Fondazione inizia la sua attività espositiva e dal 12 marzo propone la mostra Open studio #2 /La negazione della forma. Arnaldo Pomodoro tra minimalismo e controcultura, secondo appuntamento del ciclo Open Studio, mostre di approfondimento e scoperta del lavoro di Arnaldo Pomodoro.
La mostra, a cura del curatore della Fondazione Federico Giani, punta i riflettori sul periodo 1966-1970, una stagione estremamente vivace, durante la quale Pomodoro sviluppa un’inedita sperimentazione di forme – influenzata da fenomeni come la Minimal Art – dando vita a gruppi di sculture caratterizzati da un’estrema sintesi formale quali i Rotanti, la Forma X e Onda, i Vuoto pieno, ma anche a una serie di grafiche dai colori squillanti, che richiamano le gamme cromatiche predilette dagli artisti della Pop e della Op Art.
In questi stessi anni, Pomodoro è protagonista di esperienze cruciali e stimolanti, tra Stati Uniti e Italia: insegna nei campus di Stanford e Berkeley; avvia e cura con altri amici iniziative di “controcultura” come la rivista critica d’avanguardia Che Fare o il ciclo di mostre di “public art” Una scultura nella strada.
Nel 1968 è anche membro della commissione organizzatrice della Biennale di Venezia.
La mostra si chiude su Shaping Negation – La forma negativa (1970), film sperimentale realizzato a sei mani con gli amici Ugo Mulas e Francesco Leonetti, un ritratto auto-ironico dell’artista, delle sue opere e del suo modus operandi, e per esteso anche dell’intero sistema dell’arte, una sintesi dei tratti salienti di ciò̀ che aveva caratterizzato il suo lavoro e la sua vita nel quinquennio 1966-1970, tra sperimentazioni minimaliste e iniziative di controcultura.
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