Ritorna a Rivoli l’artista islandese di origini danesi Olafur Eliasson, noto a livello internazionale per le sue installazioni immersive realizzate in dialogo con gli spazi che lo ospitano.
Olafur Eliasson. Orizzonti tremanti
RIVOLI (Torino) – Castello di Rivoli Piazza Mafalda di Savoia Rivoli – Torino
Dal 03/11/2022 al 26/03/2023
Evoluzione di un edificio fortificato, il “Castrum Riuollum” presente già prima del XII secolo, il Castello di Rivoli fu proprietà dei Vescovi di Torino, poi di Casa Savoia sino al 1883, quando verrà venduto alla Città di Rivoli.
Oggi il Castello è patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO ed un importante centro culturale che ospita il Museo d’arte contemporanea e il CRRI Centro Ricerche Castello di Rivoli.
Sempre di qualità sono le esposizioni temporanee ospitate nel Castello.
Dal 3 novembre 2022 il Museo dedica una nuova mostra a Olafur Eliasson.
È un periodo particolarmente felice in Italia per Olafur Eliasson (1967), artista islandese di origini danesi.
È presente, infatti, fino a gennaio 2023 anche a palazzo Strozzi a Firenze con un’esposizione nella quale ha lavorato direttamente su tutti gli ambienti rinascimentali del palazzo, creando un percorso coinvolgente tra nuove installazioni e opere storiche che utilizzano elementi come il colore, l’acqua e la luce per creare un’interazione con i nostri sensi e lo spazio rinascimentale.
Nella mostra di Rivoli, curata da Marcella Beccaria, l’artista presenta un nuovo lavoro su larga scala, immersivo e site-specific, che abbraccia l’intero spazio della Manica Lunga del Museo, ispirato dalla lunga indagine di Eliasson sulle condizioni cognitive e culturali della percezione.
Per Olafur si tratta di un ritorno a Rivoli, dopo la mostra del 1999 Your circumspection disclosed /La tua circospezione svelata.
Peraltro, Rivoli è anche l’unico museo italiano a custodire nella collezione permanente tante opere dell’artista.
Per la nuova mostra, Orizzonti tremanti, Eliasson trasforma il vasto spazio, che misura 147 metri di lunghezza e 6 di larghezza, costruito intorno al 1630 come pinacoteca di Casa Savoia, in un luogo di esperienza sensoriale attraverso una serie di interventi spaziali che sottolineano la presenza fisica nell’era digitale.
La mostra include anche l’allestimento di una sala di lettura aperta al pubblico, dove sono raccolti i quasi cento cataloghi che coprono la produzione dell’artista, dagli anni Novanta a oggi.
