A Palazzo Fava una personale di Nicola Samorì, artista fustigatore, che infierisce sulle immagini di opere di artisti famosi, producendo traumi che trasfigurano le immagini stesse
Nicola Samorì. Sfregi
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni è parte del Percorso urbano di Genius Bononiae. Musei della Città e custodisce nelle splendide sale del piano nobile il celebre ciclo di affreschi realizzato dai giovani Carracci.
Oggi è un complesso espositivo in continua evoluzione che ospita grandi mostre di rilevanza nazionale e internazionale.
Nella primavera 2021 ospita Sfregi, la prima mostra antologica in Italia di Nicola Samorì (Forlì, 1977)
Artista tra i più originali della sua generazione e figura che ha saputo creare una versione eterodossa dell’arte, della storia e del tempo, Nicola Samorì ha all’attivo due partecipazioni alla Biennale di Venezia (2015 e 2011).
Negli ultimi anni, molti musei e spazi istituzionali e Gallerie hanno ospitato sue personali in Italia e all’estero.
La mostra a Palazzo Fava di Bologna è un progetto espositivo, che è stato studiato direttamente dall’artista con i curatori Alberto Zanchetta e Chiara Stefani.
La mostra, pensata in esclusiva per le sale del Palazzo delle Esposizioni di Bologna, permette di leggere in modo esaustivo e lenticolare il percorso intrapreso negli ultimi vent’anni da Samorì.
Gli 80 lavori esposti, che spaziano dalla scultura alla pittura, dagli esordi fino alle realizzazioni più recenti, mettono in luce le opere più rappresentative della sua ricerca e produzione artistica.
In particolare, Sfregi offre a Samorì l’opportunità di confrontarsi con la storia dell’arte, con focus particolare al periodo barocco.
Significativa è pertanto anche la sede di Palazzo Fava con i preziosi fregi che decorano le pareti del piano nobile.
Le opere in mostra nel piano nobile sono opere di grandi dimensioni ed evidenziano un percorso di suggestioni e analogie innescando una stretta e intensa relazione con quei fregi stessi.
I suoi interventi nascono dalla necessità di fustigare le immagini, attraverso i traumi inferti alle opere, di cui tenta di turbare, trasgredire e trasfigurare immagini preesistenti dei Carracci e loro allievi o di Canova.
Sono esposti anche lavori di piccolo e medio formato che sviluppano singoli temi o costituiscono dei focus sulle diverse tecniche utilizzate dall’artista: l’accecamento dell’immagine, l’aggregazione di materiali di risulta, la pittura su pietra, il disegno e la scultura.