L’artista si è fatto conoscere per molte opere pittoriche realizzate su pietra lavica.
NICOLA MIGLIOZZI: la voce della luna
NAPOLI – MANN/Museo archeologico nazionale Napoli Piazza Museo, 18
Dal 21/09 al 16/12 /2022
Dal 21 settembre il Museo archeologico nazionale di Napoli ospita la mostra personale di pittura dell’artista casertano Nicola Migliozzi, dal titolo la voce della luna.
Nicola Migliozzi (Calvi Risorta 1952) in questa esposizione presenta una trentina di opere pittoriche realizzate negli ultimi vent’anni su pietra lavica, tranne alcuni esempi di encausto e affresco.
Nicola Migliozzi si è in questi anni segnalato per il suo eccellente dominio anche dell’arte della scultura, come autore di complessi monumentali e celebrativi di grande impegno intellettuale e formale.
Diverse sono le tecniche e i soggetti trattati ma il suo segno rimane inconfondibile e costante rimane la sua maestria sia nella stesura materica del colore sia nel disegno.
In particolare, il suo disegno a volte filamentoso e aggrovigliato, a volte netto e preciso a definire le figure, cose o paesaggi si esprime in complesse composizioni che raccontano di episodi mitici o appartenenti al nostro vivere quotidiano.
Egli tratta, come un funambolo, argomenti diversissimi tra loro, passa dal dramma di un naufragio alla dolcezza di un incontro amoroso, alla serenità di un tramonto o alla ironia di rappresentazioni grottesche come Autoritratto all’inferno.
In un’intervista, l’artista ha dichiarato che le sue fonti d’ispirazione sono molteplici, può essere la lettura di una poesia o l’ascolto di un brano di musica classica, oppure la visita ad un museo o semplicemente un fatto di cronaca.
Il tutti i casi il modo di concretizzare l’idea scaturita nella mente, il suo divenire immagine dipende dal momento in cui si accinge al gesto artistico.
A volte realizza una intera composizione con un unico tratto, una linea continua, senza ripensamenti, con un risultato sorprendente per la chiarezza delle forme che sembrano essersi trasferite direttamente, per magia, dalla mente al supporto, altre volte, invece, è un continuo ritornare sulle linee già tracciate alla ricerca della soluzione più idonea e il fare artistico.
Spesso “l’atto creativo diventa tormento, un dolce tormento, indispensabile affinché un lavoro acquisti un senso e si trasformi in Arte” come sottolinea Elda Lia nella sua introduzione alle opere.
