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Giuseppe Tassi

Tornare bambini e viaggiare indietro nel tempo. A Valencia è più facile

La Città delle Arti e delle Scienze di Santiago Calatrava é una meta obbligata per chi visita Valencia

Tornare bambini e viaggiare indietro nel tempo. A Valencia è più facile

Diliff, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons
Diliff, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons

 

La grande area rubata al letto del fiume Turia è un polo d’attrazione straordinario per i turisti. Le architetture scarne ed essenziali, i giochi d’acqua e di colori ne fanno un mondo magico, sospeso tra passato e futuro, nonché lo scenario ideale per gli spot di auto sportive o elettriche.
Calatrava ha usato la materia come un grande pennello, capace di dare corpo alla sua fantasia. Così in quei 350 mila quadrati di superficie convivono il grande occhio che fa da tetto all’Agora’, un’enorme piazza coperta, il regno delle acque, dominato dall’Hemisferic, un edificio che ricorda una balena spiaggiata e poi la mole maestosa del Palazzo delle Scienze, sovrastato da una struttura metallica che ricorda la carcassa di un dinosauro.
È in questo scenario, dove l’acqua fa da collante fra un edificio e l’altro, che mi rituffo dell’infanzia, complice mia moglie Mara che mi lancia la sfida. Proprio davanti al Palazzo delle Scienze si possono noleggiare delle grandi sfere trasparenti per muoversi sul piccolo lago sotto i raggi del sole che tramonta.
Bambini festanti e agilissimi spostano quelle bolle con maestria da un capo all’altro del percorso, usando braccia e gambe protese per far rotolare le strane imbarcazioni. Anche noi entriamo con qualche titubanza dentro il giocattolo. Mara mostra subito familiarità con quella palla cotta dai raggi del sole. Si inclina e la sposta con naturalezza assoluta. Io ci sto un po’ stretto per via della statura e allora decido di dispormi come l’uomo vitruviano, con braccia e gambe divaricate verso le quattro estremità ideali di quella sfera. Ma la teoria si scontra con la pratica: il sudore del novizio e la scivolosita’ della plastica rendono impossibile ogni forma di controllo. E così comincia una comica ricerca della posizione ideale sotto gli occhi

divertiti

di mia sorella e del marito. La mia piccola odissea, documentata dalla foto, nulla toglie al piacere di quella breve avventura nel mondo di Calatrava, dove la fantasia è sovrana. E i viaggi nel tempo sono avventure quotidiane.

Di Giuseppe Tassi

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