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Giuseppe Tassi

L’Esercito di terracotta di di Xi’an è capace di scavalcare i secoli e avvicinarsi all’eternità

Questi ottomila soldati, sono stati riportati alla luce grazie alla fortunata scoperta di un contadino cinese che nel 1974 scavava un pozzo nel suo terreno

L’Esercito di terracotta di di Xi’an è capace di scavalcare i secoli e avvicinarsi all’eternità

 

thierrytutin, CC BY 2.0 , via Wikimedia Commons
thierrytutin, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

 

Le Piramidi regalano un senso di infinito, di maestosa grandezza.
Ma l’esercito di terracotta di Xian ha il potere di riportare in vita ottomila guerrieri al servizio del loro imperatore.
Eccoli nel ricordo di un viaggio in Cina del 1989.
Il guerriero di terracotta ha lo sguardo fisso nel vuoto.
Forse scruta il tempo che lo separa dal suo imperatore, colui che ha voluto eternarlo in quel gesto.
Sono a Xian, in Cina, davanti all’ottava meraviglia del mondo.
Se il poeta greco Antipatro di Sidone avesse visto l’esercito di terracotta non avrebbe esitato ad accostarlo alla Piramide di Cheope, ai Giardini pensili di Babilonia, allo Zeus crisoelefantino di Olimpia, al tempio di Artemide a Efeso, al Colosso di Rodi, al Mausoleo di Alicarnasso e al Faro di Alessandria.
L’etimo della parola meraviglia rimanda al latino mirabilia, che indica cose stupefacenti, sorprendenti, portentose.
I guerrieri di Xian sono tutto questo è molto di più.
Questi ottomila soldati in uniforme, con il corredo di carri da guerra e cavalli, sono stati riportati alla luce grazie alla fortunata scoperta di un contadino cinese che nel 1974 scavava un pozzo nel suo appezzamento di terreno.
Oggi quei giganti di terracotta guardano fieri e indifferenti la massa di turisti che li spia dall’alto.
Loro marciano al servizio del primo imperatore della Cina , Qui Shi Huang, dal 210 avanti Cristo.
Il capo supremo ha voluto con sé il suo esercito, perché lo accompagnasse nell’aldilà’.
Dopo aver riunificato la Cina, ai guerrieri tocca l’ultima missione nel mausoleo dell’imperatore.
Nelle otto grandi fosse di Xian non è soltanto la maestosità a colpire, né l’enorme numero dei soldati.
Se li guardi ad uno ad uno, nelle loro uniformi da fanti, alabardieri, arcieri e balestrieri, scopri che ciascuno ha un’identità definita, una singolarità che lo rende unico, come lo è ogni essere umano.
Proprio in questo, nella straordinaria capacità di imitare la molteplicità’ della natura e della vita, sta la grandezza di quegli artisti.
Oltre duemila anni fa decisero di regalare al loro imperatore un vero esercito, capace di scavalcare i secoli e avvicinarsi all’eternità’.

Di Giuseppe Tassi

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