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Giuseppe Tassi

La Grande Sfinge di Giza: custode di un mistero che ha scavalcato i secoli

Giza. Qui trionfano il silenzio maestoso del deserto e il profilo severo della Sfinge

La Grande Sfinge di Giza: custode di un mistero che ha scavalcato i secoli

By Johnny 201 - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35189755
By Johnny 201 – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35189755
Lo spettacolo di suoni e luci alle Piramidi di Giza.
Era il gennaio di 21 anni fa e lo ricordo come fosse ieri.
Seduto sul’altopiano, fisso gli occhi di pietra della Sfinge.
Una luce blu disegna la sagoma perfetta della piramidi.
Il vento freddo del deserto porta il respiro del tempo dentro questa notte.
Ma il brivido vero lo danno quei giganti proiettati verso il cielo e il loro fiero guardiano metà uomo e metà leone.
È lui il custode di un mistero che ha scavalcato i secoli, il testimone di un tempo di cui abbiamo perso i confini.
Le piramidi di Cheope, Kefren e Micerino, allineate cone le stelle di Orione, sono figlie di una civiltà che ha attinto conoscenze da un mondo lontano e sconosciuto. Perfino la loro età é un grande rebus; cinquemila anni fa, come sostengono gli storici, o dodicimila secondo i calcoli di chi studia la vita delle stelle e il loro corso nel cielo.
Una voce nella notte scava nel segreto di Giza, resuscita milenni di storia e leggende con la magia complice della musica.
Le luci del Cairo sono vicine, eppure lontanissime.
Qui trionfano il silenzio maestoso del deserto e il profilo severo della Sfinge.

Di Giuseppe Tassi

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