Gli artisti del Gruppo di Cenobio avevano posto al centro della loro ricerca il segno portatore di una narrazione poetica ed emotiva, libera ed autonoma.
Nel segno del Cenobio
La mostra alla LeoGalleries di Monza è incentrata su un gruppo di artisti che si riconobbero attorno alla galleria milanese Cenobio.
Erano un gruppo di artisti che inaugurarono una significativa riflessione sulla pittura come valore espressivo-scritturale.
Agostino Ferrari (Milano1938), Ugo La Pietra (Bussi sul Tirino 1938), Ettore Sordini (Milano, 1934 – Fossombrone, 2012), Angelo Verga (Milano 1933-1999) e Arturo Vermi (Bergamo, 1928 – Paderno d’Adda, 1988) furono i membri di questo nuovo sodalizio, dalla storia breve ma intensa: il Gruppo del Cenobio.
Animati dalla volontà di star lontani dalle logiche del mercato cercarono risposte alla loro ricerca artistica in un’arte segnica, profondamente evocativa, quasi una scrittura privata, lontanissima dai clamori dei linguaggi allora in voga, quali quello della Pop Art.
Il gruppo nato nel 1962 ebbe vita breve e si sciolse nel 1963, lasciando nei componenti l’impronta di un’esperienza forte, in cui protagonista assoluto delle loro ricerche fu il segno tracciato con caratteristiche differenti a seconda della personalità di ciascuno, si fa portatore di una narrazione poetica ed emotiva, libera ed autonoma.
L’ attenta e importante selezione di una quindicina di opere dell’epoca presentate in mostra da LeoGalleries è rappresentativa della breve ma assolutamente significativa storia di questo movimento, proprio per questo ancor più interessante da avvicinare e approfondire.
Messe l’una accanto all’altro, le opere dei cinque artisti del gruppo rivelano una notevole coerenza di pensiero e rendono evidentissima la straordinaria intensità e sensibilità con cui essi interpretavano il segno.
Per essi il segno è insieme strumento di comunicazione, elemento costruttivo e motivo pittorico; un segno capace di raccontare l’uomo, di tracciare lo scorrere del tempo, di farsi storia, traccia, poesia.