A Roma la mostra dello scultore di origine italiana, per parte materna, NAMSAL SIEDLECKI ,vincitore della ventesima edizione del premio Cairo
NAMSAL SIEDLECKI: Mvaḥ Chā
La Fondazione Pastificio Cerere sorge in quello che una volta era il Pastificio Cerere, la più antica delle fabbriche del quartiere di San Lorenzo a Roma.
Dagli anni Settanta del Novecento l’edificio si è trasformato progressivamente in luogo dove giovani artisti potevano lavorare e vivere, trasformandosi da fabbrica a luogo d’arte.
Per mantenere questa nuova funzione agli spazi è nata nel 2004 la Fondazione con l’obiettivo di mantenere la destinazione degli spazi all’arte contemporanea attraverso una ricca proposta di residenze, incontri, laboratori e mostre.
Dal 22 settembre la Fondazione presenta Mvaḥ Chā, mostra personale dell’artista americano Namsal Siedlecki classe 1986 che vive e lavora a Seggiano.
La madre dell’artista di origine Italiana si è trasferita con il figlio giovanissimo in Toscana e qui Namsal Siedlecki si è formato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, diplomandosi in scultura
Nel 2019 l’artista è risultato vincitore della ventesima edizione del premio Cairo.
La mostra all’ex pastificio Cerere presenta per la prima volta in Italia i risultati di un programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il nucleo principale della mostra è costituito da cinque sculture in bronzo, dal titolo Mvaḥ Chā (Crisalidi), realizzate da Siedlecki nel 2019 durante diversi periodi di residenza a Kathmandu, dove ha avuto modo di sperimentare e approfondire la tecnica della fusione a cera persa nepalese in alcune delle più importanti fonderie locali.
Mvaḥ Chā è il nome della speciale malta che viene usata in Nepal per ricoprire il modello in cera per la fusione.
Siedlecki ha tramutato in opere questi manufatti intermedi, ottenendo sculture dalle masse indeterminate, dei non finiti, forme dotate di un’espressività forte e primitiva, libere da canoni proporzionali e da precisi riferimenti anatomici
Il progetto del Ministero prevede che alla fine le opere andranno ad incrementare la collezione pubblica del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato