In mostra a Milano i lavori di Nado Canuti, artista che da giovane partigiano ebbe amputata la mano sinistra e alcune dita della destra per uno scoppio.
Nado Canuti, il lungo volo

Vivi Libero 2020
Tecnica mista su pannello in fibra di legno – 68×87 cm
Area\B è una galleria che esplora e tratta la giovane arte italiana che si fa portavoce del linguaggio e della cultura di massa, attraverso percorsi diversi, che vanno dall’estetica dei tattoo all’advertising degli anni ’50, dall’illustrazione del fumetto, dal punk alle sottoculture del surf e dello skate, dalla computer grafica al mondo dei toys, dal cinema al design.
Dal 19 gennaio la galleria ospita la mostra Nado Canuti. Il lungo volo.
Curata da Alessandra Redaelli, la personale raccoglie un corpus di circa quindici opere – tra sculture in marmo, ottone e bronzo, installazioni e collage – dello scultore senese (Bettolle di Siena 1929).
Artista autodidatta, dopo una prima esperienza in pittura, si dedica soprattutto alla scultura che caratterizza sempre più verso la sintesi astratta, ricercando il rigore della linea, l’essenzialità compatta, liscia e geometrica delle forme.
In mostra si parte dalle opere scultoree, dove predominano il marmo rosa, il ferro e il bronzo, come in “Ricordo di un fiore” del 1981, “Simbolico verticolare” del 1982 e “Verticale grande fiore” del 1988.
Si arriva poi a un corposo nucleo di opere inedite – datate tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila – costituito da una serie di sculture pendenti e dai collage toscani. “Il gioco” del 1998 – nato dal concetto di scultura in movimento – apre la strada a una serie di opere la cui fisionomia può essere modificata dal fruitore.
Presenti anche tre grandi installazioni che partono dal soffitto, tra cui “La Grande festa” e “Il Viaggio di Ulisse”, datate 2007 e 2008.
Lasciando cadere verso il basso lievi sagome colorate di figure umane e di uccelli, Canuti racconta la sua favola, tra colore e movimento, equilibrio e leggerezza.