Un focus sull’opera grafica di Morandi e sulle sue opere con la tecnica dell’acquaforte.
Morandi racconta. Il segno inciso, tratteggi e chiaroscuri
Anche stimolata dalla condizione particolare in cui si sono trovati i Musei a causa della pandemia da Covid 19, l’Istituzione Bologna Musei ha avviato un progetto denominato Re-Collecting.
Si tratta di una iniziativa, ideata da Lorenzo Balbi, che approfondisce temi legati alle collezioni, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o non più esposte da tempo, per offrire prospettive inusuali e proporre nuovi percorsi di senso.
Al Museo Morandi, nell’ambito di questo progetto è allestita la mostra Morandi racconta. Il segno inciso, tratteggi e chiaroscuri, a cura di Lorenza Selleri
La mostra parte dalla domanda che spesso il pubblico si pone di fronte ad un’acquaforte alla ricerca di capirne la natura di questo tipo di grafica.
All’acquaforte di Morandi il Museo dedica un focus speciale.
L’acquaforte è una tecnica indiretta “in cavo” ed è la più usata come mezzo espressivo dagli artisti antichi e moderni, per la libera gestualità dell’operatore a differenza di altre che hanno bisogno di lungo tirocinio.
“In cavo” perché il disegno viene eseguito, al rovescio, incidendo con una punta d’acciaio la lastra metallica, normalmente di rame, perfettamente piana ricoperta di un sottile strato di cera o vernice, dopo di che la lastra è posta a bagno in un acido,
Viene quindi proposta una scelta accurata di incisioni di Giorgio Morandi, appartenenti alla collezione del Museo o derivanti da prestiti.
Si tratta di una mostra che ha una funzione didattica oltre che di avvicinamento all’estetica dell’artista.
Si possono infatti vedere anche gli strumenti necessari per la realizzazione di un’acquaforte con una documentazione fotografica e alcune lettere dell’autore.