MONTE VERITÀ. BACK TO NATURE

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- DATA INIZIO: 19/11/2021

- DATA FINE: 10/04/2022

- LUOGO: FIRENZE – Museo Novecento

- INDIRIZZO: Piazza Santa Maria Novella 10, 50123 Firenze, Italia

- TEL: +39 055 286132

La colonia di monte Verità sulle dolci colline affacciate sul lago Maggiore ha anticipato ai primi del Novecento temi oggi vitali, fra ecologia dell’abitare ed ecologia dell’anima, in un rapporto rigenerato tra uomo e natura.

MONTE VERITÀ. BACK TO NATURE

 

 

Dal 19 novembre 2021 il Museo Novecento, in collaborazione con la Fondazione Monte Verità (Ascona Canton Ticino), presenta la mostra Monte Verità. Back to nature.

L’esposizione è dedicata alla celebre collina dell’utopia, ai suoi fondatori e agli ospiti illustri che ai primi del Novecento videro nei suoi spazi sospesi nel tempo un buen retiro lontano dal dramma delle guerre e anche dallo scontro ideologico fra capitalismo e comunismo che stava attraversando l’Europa.

Culla di un’esistenza impostata su ritmi primigeni, divenne laboratorio di una nuova cultura, una contro-cultura nata in risposta al conformismo borghese e al pensiero dominante, che attrasse pensatori e anarchici, filosofi, teosofi, letterati, artisti e architetti da ogni paese.

Dall’anarchico Bakunin al coreografo ungherese Rudolf von Laban, dal teorico anarco-comunista Pëtr Kropotkin al dadaista Hugo Ball, dalla danzatrice Isadora Duncan al grande scrittore Hermann Hesse; e, ancora, dall’architetto del Bauhaus Walter Gropius agli artisti Hans Arp e Paul Klee, da Carl Gustav Jung fino al curatore Harald Szeemann che, affascinato dalla storia del luogo, gli dedicò nel 1978 una mostra itinerante in Europa dal titolo emblematico “Monte Verità. Le mammelle della verità”.

Il percorso è articolato in tre tappe, diviso fra le origini filosofiche del Monte, lo sviluppo della sua architettura e l’arte della danza.

Oggetti, testimonianze, plastici, fotografie e opere d’arte accompagnano il visitatore in un viaggio ideale.

Tutto comincia con la valigia originale di cuoio e cartone dei fondatori giunti da nord e dalla “sedia dei vegetariani” fatta di rami intrecciati e usata dall’anarchico Karl Gräser.

Esempi di progettazione bio-climatica, in anticipo sulle attuali esperienze di architettonica green, si trovano nelle immagini e nei modelli della “capanne aria-luce”, costruzioni studiate per ospitare i pazienti dell’antico sanatorio in ambienti semplici ma puri e aperti ai benefici del sole.

I menù veggy, i depliant pubblicitari, le foto d’epoca delle occupazioni domestiche vanno di pari passo con le mappe che dimostrano la crescita della colonia e poi il passaggio di proprietà.

Dopo l’emigrazione dei fondatori, nel 1920, in Spagna e poi in Brasile, la collina fu infatti acquistata dal barone Eduard von der Heydt che commissionò la realizzazione dell’albergo in stile Bauhaus e accolse i maestri stessi della famosa scuola di progettazione di Weimar.

Una mostra da vedere, non facile da raccontare.

ORARI DI APERTURA (invernale / 1.10 – 31-03)

  • Tutti i giorni eccetto giovedì 11.00 – 21.00

INFO

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