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ToggleLa galleria Osart di Milano ospita una mostra collettiva che rappresenta la seconda importante collaborazione della galleria con la Collezione Panza
Osart Gallery di Milano ospita la mostra Monochromatic Light: Reloaded. Selected works from the Panza Collection

Osart Gallery è stata fondata nel 2008 da Andrea Sirio Ortolani.
Fin dall’inizio ha sviluppato il proprio percorso con una particolare attenzione verso le esperienze artistiche più significative degli anni Sessanta e Settanta, dando spazio ai protagonisti dell’arte concettuale ed esplorando nuovi linguaggi come Body Art, arte cinetica e fotografia.
Fino al primo marzo 2025 la galleria presenta Monochromatic Light: Reloaded (Selected works from the Panza Collection) seconda importante collaborazione della galleria con la Collezione Panza.
L’idea della mostra nasce dall’intento di riunire gli artisti selezionati da Giuseppe Panza di Biumo nel 2001 quando su richiesta della Soprintendenza dei Beni Culturali di Modena e Reggio Emilia gli fu chiesto di riempire le cornici rimaste vuote dell’Appartamento Stuccato del Palazzo Ducale di Sassuolo.
I lavori, commissionati da Panza agli artisti e realizzati appositamente per questi spazi, sono stati quindi donati al Palazzo Ducale dove sono in esposizione permanente.
La curiosità del visionario collezionista milanese non si è smentita di fronte alla richiesta di mettere in dialogo artisti contemporanei – la cui pratica si focalizza quasi esclusivamente sulla ricerca tra luce e colore – con uno spazio appartenente ad un’epoca storica distante sia in termini temporali che di gusto estetico e architettonico, riuscendo tuttavia a realizzare una coesistenza inaspettata quanto armonica.
Gli artisti che Panza seleziona hanno in comune l’amore per la ricerca cromatica, ed ognuno di essi applica un approccio maieutico allo spazio a loro assegnato, che, nelle parole del collezionista “Era necessario che [ognuno] vedesse la stanza […] e capisse quale era l’atmosfera dominante”.
Così i sette artisti ora in mostra da Osart, Anne Appleby, Lawrence Carroll, Timothy Litzmann, Winston Roeth, David Simpson, Phil Sims ed Ettore Spalletti, con le loro opere raccontano storie uniche di sperimentazione non soltanto materiale, ma soprattutto spirituale, e offrono infinite strade all’interpretazione attraversando altrettante sfaccettature di sensibilità.