L’artista americana Joan Mitchell dialoga con le Ninfee di Monet, in un incontro ideale fuori dal tempo ma animato da una comune ricerca dell’essenza dell’arte.
MONET – MITCHELL
PARIGI – Fondazione Louis Vuitton 8, Avenue du Mahatma Gandhi Bois de Boulogne, 75116 Paris
Dal 05/10/2022 al 27/02/2023
Nel 2006 nasce la Fondazione Louis Vuitton con una sede straordinaria, progettata nel 2001, su invito di Bernard Arnault, dall’archistar americano Frank Gerhy, nel cuore di Bois de Boulogne a Parigi.
In un contesto paesaggistico meraviglioso, s’innalza la barca a vele spiegate di Gerhy, con un auditorium e undici gallerie con esposizioni permanenti ed ampi spazi per la realizzazione di esposizioni temporanee.
Ogni anno la Fondation Louis Vuitton propone due mostre temporanee che celebrano l’arte moderna e contemporanea con respiro internazionale.
Dal 5 ottobre 2022 la fondazione ospita la mostra MONET – MITCHELL, dialogo ideale tra due artisti eccezionali, Claude Monet (1840-1926) e Joan Mitchell (1925-1992).
Nei suoi ultimi dipinti, le Ninfee, Monet mira a ricreare nel suo studio i motivi che ha osservato a lungo sulla superficie del suo stagno di ninfee a Giverny.
Joan Mitchell, invece, esplorava un ricordo o un senso delle emozioni provate mentre si trovava in un luogo particolare a lei caro, percezioni che rimanevano vivide al di là dello spazio e del tempo.
Lei creava queste composizioni astratte a La Tour, il suo studio a Vétheuil, un piccolo villaggio francese, in una casa vicino a dove visse Monet tra il 1878 e il 1881.
Negli anni Cinquanta del Novecento le Ninfee di Claude Monet avevano trovato riconoscimento negli Stati Uniti dove furono viste come precursori dell’astrazione dai pittori dell’Espressionismo astratto.
Veniva considerata la loro modernità nella forza espressiva che va all’essenza stessa dell’arte.
In quegli anni Joan Mitchell incontrò l’opera di Monet e prese parte a mostre dedicate alla nozione di “impressionismo astratto”, termine coniato dalla sua amica Elaine de Kooning.
Il confronto tra Monet e Mitchell a Bois de Boulogne apre alla convinzione che unica è la risposta di ogni artista a un paesaggio e una natura, illustrati in modo particolarmente coinvolgente.