Le installazioni, le sculture e i video di Balka, hanno un’essenziale e poetica qualità che è sottolineata dal posizionamento attento e minimalista degli oggetti negli spazi e dalle distanze tra gli oggetti stessi.
Miroslaw Balka – nehtyM
La Galleria Raffaella Cortese presenta la quinta mostra personale in galleria dell’artista polacco Miroslaw Balka (Varsavia, 1958), che torna a Milano fino a novembre dopo la grande retrospettiva presentata al Pirelli HangarBicocca nel 2017.
La mostra rappresenta il viaggio dell’artista nel concetto di mito attraverso tre simbolici momenti: Desiderio, Gravità e Unione.
Il percorso espositivo è così scandito in tre macroaree attraverso nuove sculture e disegni, opere che proseguono l’indagine, avviata da Miroslaw Balka negli anni ’80, sul delicato rapporto tra arte e vita, intrecciando le esperienze personali con l’immaginario della memoria collettiva.
Introdotta dal gioco di parole del titolo nehtyM, versione speculare della parola tedesca “Mythen” che sottolinea il viaggio dell’artista nel concetto mitico, la mostra presenta nuovi corpi di lavoro, disegni e sculture, attraverso le tre sezioni Desiderio, Gravità e Unione.
Lo spettatore si avvicina alla prima area del Desiderio, caratterizzata da tre grandi disegni che rappresentano Afrodite, l’antica dea greca dell’amore e della bellezza e Niobe, figlia di Tantalo, punita per la sua arroganza nell’orgoglio materno per i suoi numerosi figli.
Queste figure divennero il primo soggetto del desiderio durante l’infanzia di Miroslaw, quando all’età di dodici anni guardava libri di mitologia in bianco e nero.
La seconda zona Gravità è caratterizzata da una scultura in cemento dal titolo 85 kg che alimenta la propria presenza nello spazio con diverse forme di vasi di fiori in cemento.
All’ultima area della mostra, Unione, il visitatore si imbatte in Togetherness, una scultura composta da varie campane, tutte provenienti da culture e iconografie religiose diverse.