Michael Armitage attinge da Tiziano, Goya, Manet e Gauguin per esplorare la cultura e il folklore dell’Africa orientale.
MICHAEL ARMITAGE. Paradise Edict
La Royal Academy of Arts/RA fu fondata nel 1768 da un gruppo di 36 artisti e architetti, di cui quattro italiani, che divennero i primi Accademici Reali.
Il primo presidente fu Sir Joshua Reynolds, la cui statua ora si trova fuori Burlington House.
Nelle sue successive sedi la RA ha proposto centinaia di mostre di artisti classici e contemporanei.
Fino al 19 settembre la Royal Academy ospita una mostra personale di Michael Armitage, Paradise edict.
Michael Armitage è un artista di origine keniota, laureato alla Royal Academy School, che lavora tra Nairobi e Londra.
I suoi dipinti colorati e onirici sono carichi di prospettive provocatorie che giocano con le narrazioni visive e sfidano i presupposti culturali, esplorando la politica, la storia, i disordini civili e la sessualità.
Realizzate utilizzando il tessuto di corteccia di Lubugo, un materiale culturalmente importante fatto di corteccia d’albero dal popolo Baganda in Uganda, molte delle sue opere su larga scala attingono a eventi contemporanei, combinandoli con motivi della pittura occidentale.
La mostra alla RA presenta 15 dei suoi dipinti realizzati negli ultimi sei anni, che esplorano i paesaggi, la politica e la società dell’Africa orientale.
A contorno dell’opera di Armitage sono proposte opere di sei artisti contemporanei dell’Africa orientale: Meek Gichugu, Jak Katarikawe, Theresa Musoke, Asaph Ng’ethe Macua, Elimo Njau e Sane Wadu.
Gli artisti sono scelti da Armitage per il loro ruolo importante nella formazione della pittura figurativa in Kenya, che hanno anche avuto un profondo impatto sul suo sviluppo artistico.
Attraverso la piattaforma Google Arts & Culture la RA ha aperto le sue porte anche alle visite virtuali online