Nato in Germania ma naturalizzato americano e francese MAX Ernst è stato uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo.
MAX ERNST
Palazzo reale di Milano continua la sua programmazione ricca di grandi mostre di rilievo internazionale.
Dal 4 ottobre è la volta della grande retrospettiva dedicata a Max Ernst (1891-1976), pittore, scultore, poeta e teorico dell’arte tedesco, poi naturalizzato americano e francese.
Una mostra che è stata pensata come una grande Wunderkammer in cui i visitatori sono chiamati a cimentarsi in affascinanti e intriganti giochi di percezione tra stupore e meraviglia, ove logica e armonia formale si accompagnano a enigmi impenetrabili, ove opere, tecniche e costellazioni di simboli conducono oltre la pittura.
È il mondo fantastico e surreale, densamente simbolico e straniante di un artista che prima di scoprirsi artista ha studiato filosofia, storia dell’arte e psichiatria.
La su ricerca e produzione artistica è stata influenzata dalla scoperta di Giorgio de Chirico e dalle sue atmosfere metafisiche assieme agli studi su Freud e sulla psicoanalisi.
A tutto questo si è aggiunta l’esperienza diretta avuta da studente negli ospedali psichiatrici che contribuirono in modo importante alla definizione del particolare dadaismo di Ernst.
Un dadaismo che scivola verso il surrealismo e che si esprime soprattutto in quadri e collages, nei quali convivono oggetti e figure eterogenee, che creano situazioni ambigue, surreali e oniriche.
La mostra di Milano, curata da Martina Mazzotta e Jürgen Pech, offrirà al visitatore un numero rilevante di opere, oltre 400 tra dipinti, sculture, disegni, collages, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, in Italia e all’estero.
L’elenco dei prestatori è garanzia dell’alto livello di qualità che offre questa retrospettiva: la GAM di Torino, la Peggy Guggenheim Collection e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Cantini di Marsiglia, i Musei Statali e la Fondazione Arp di Berlino, la Fondazione Beyeler di Basilea, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Una serie di eventi collaterali animeranno i mesi di apertura della mostra, prima tra tutti la rassegna su Max Ernst, il Surrealismo e il Cinema realizzata in collaborazione con il MIC, Fondazione Cineteca Italiana.