Una personale a Soliera rende omaggio a Mauro Staccioli che ha lasciato sue sculture monumentali ad ornare spazi aperti in varie parti del mondo.
MAURO STACCIOLI · (RE)ACTION
Il castello Campori, simbolo di Soliera, fu costruito intorno al XII secolo a scopo difensivo.
Per la sua posizione strategica tra Modena e Carpi, fu conteso nei secoli fra le nobili famiglie dei Pio e degli Este e fu oggetto di molti interventi, che lo trasformarono da disadorna fortezza in dimora signorile.
Dal 1990 il castello è di proprietà del Comune, che da allora lo ha più volte restaurato per farne sede della sala consiliare, Biblioteca e servizi culturali.
Dal 2018, il Castello Campori è diventato Castello dell’Arte: nel piano nobile è stata allestita una sede tutta nuova per mostre ed esposizioni dedicate all’arte contemporanea e alla fotografia.
Dal 30 ottobre il Castello e altri spazi esterni ospitano una mostra di Mauro Staccioli (1937-2018) uno dei più grandi scultori italiani del Novecento, le cui opere sono presenti in spazi aperti e collezioni pubbliche di tutto il mondo.
La sala introduttiva alla mostra è dedicata alla figura dell’artista e all’Archivio Mauro Staccioli, mentre le due sale principali ospitano le installazioni agibili, Scultura 1993 e Senza titolo, tra le quali le persone possono muoversi liberamente per “vivere” lo spazio.
Nelle salette laterali sono allestite opere storiche in cemento e materiali industriali che evocano l’ostilità dello spazio urbano verso l’uomo negli anni Settanta, sia per i conflitti sociali sia per i risvolti ecologici dell’industrializzazione.
L’ultima sala è occupata da una grande proiezione sulle opere monumentali di Staccioli accompagnata da spettacolari foto degli allestimenti delle sculture pubbliche.
La mostra è completata da spezzoni di film e videoclip in cui compaiono curiosamente le opere dell’artista.
Circa la presenza esterna, una delle sue sculture monumentali, Portale, resterà in via P. Nenni anche dopo la mostra, per i prossimi tre anni.