Le immagini colorate e ricche di dettagli dell’aereo di Matthew Brannon in mostra a Milano invitano a riflettere sullo stato di sospensione che l’uomo sta oggi vivendo.
Matthew BRANNON
La galleria Giò Marconi di Milano propone fino al 3 giugno una interessante mostra personale dell’artista e scrittore statunitense Matthew Brannon (1971).
Matthew Brannon è artista e scrittore, ma è forse ancor più conosciuto per il suo approccio alle tecniche di stampa.
Lavora principalmente con la serigrafia e la tipografia, pratiche che invitano alla giustapposizione giocosa di immagini e testo.
La sensibilità letteraria, l’arguzia, l’uso giocoso del linguaggio e il fascino per la psicoanalisi sono stati a lungo gli elementi chiave dell’opera di Brannon.
Da scultura e pittura a installazione e video: l’artista tratta ogni mezzo espressivo con la massima precisione e con uno straordinario senso del dettaglio.
A Milano l’artista propone una serie di serigrafie dal titolo Cold Shoulders / Foreign Affairs / Seafood Dinners / Pregnant Décor / Power Vacuums / and The Last Gate at the End of a Long Terminal
Una serie di serigrafie raffigura gli interni, i finestrini, i sedili e i tavolini dell’aereo, con libri, riviste, bicchieri e bottiglie, rappresentati con colori vivaci e minuzia nei dettagli.
Con queste parole Brannon stesso aveva presentato a New York il lavoro ora esposto per la sua terza mostra personale con Giò Marconi a Milano:
Ho realizzato questa mostra durante l’anno surreale che è stato il 2020.
Ho immaginato un aereo sospeso a mezz’aria sopra una città in un qualche momento durante il secolo scorso.
Leggero come una piuma, pesante come una balena.
Ogni opera mostra il sedile di un passeggero invisibile.
È il set di una produzione teatrale dopo che lo spettacolo è finito e le telecamere sono spente.
È quel momento in cui ti svegli appena prima di ricordarti tutto quello che devi fare.
È il centro di un libro che ho scritto molto tempo fa.
È uno spazio in cui puoi entrare. Il mondo fluttuante.
Un aereo vuoto il cui viaggio appare inspiegabilmente interrotto.
Brannon mette al centro della sua ricerca questo “aereo” per riflettere sullo stato di sospensione che l’uomo sta oggi vivendo.