Con l’occasione di vedere un ulteriore prezioso reperto etrusco viene prorogata la mostra di Massimo Campigli a Venezia.

Massimo Campigli e gli Etruschi Una pagana felicità

La mostra Massimo Campigli e gli Etruschi. Una pagana felicità. secondo le previsioni originarie doveva chiudere il 30 settembre.

La mostra ha saputo proporre un vero dialogo tra le opere di uno dei maestri dell’Arte Italiana del Novecento e gli esempi del passato da cui ha tratto così forte ispirazione.

Sono state presentate 35 opere di Campigli affiancate a una cinquantina di reperti della civiltà etrusca, in un dialogo profondo che evidenzia un ritorno dell’arte di Campigli ad una purezza primordiale.

I suoi dipinti dai colori tenui richiamano le immagini etrusche, sono forme che richiamano i disegni di statue votive, figure femminili con busti a clessidra.

L’avvicinamento delle opere di Campigli a lavori d’arte appartenenti ad una gloriosa civiltà passata mostra una profonda originalità che immerge lo spettatore in una dimensione dove il tempo sembra fermarsi in una atmosfera magica in cui gli antichi splendori diventano attualità.

Ora si è presentata l’occasione di un mettere a confronto con la contemporaneità di Campigli un prezioso reperto inedito in terracotta della fine del VI – inizio V secolo a.C.  recentemente rientrato in Italia, acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati e subito consegnato al Ministero della Cultura.

Il 20 ottobre infatti l’opera il viaggiatore etrusco potrà essere visto per la prima volta in Italia, esposto in occasione di un convegno con la presenza, tra gli altri, della Soprintendente Arch. Margherita Eichberg, dall’archeologo Daniele Federico Maras in dialogo con il Dott. Lucio Rovati, Presidente della Fondazione Luigi Rovati.

L’interesse dimostrato dal pubblico per la mostra e l’ingresso nell’esposizione di questo straordinario reperto hanno convinto gli organizzatori a prorogare la mostra fino al 16 gennaio prossimo.