MARIO RADICE: il pittore e gli architetti

La Pinacoteca Civica di Como ospita fino al 24 novembre una mostra dedicata a indagare l’ampio lavoro pittorico e plastico di Mario Radice

MARIO RADICE: il pittore e gli architetti

COMO – Pinacoteca civica
Via Diaz 84 Como
Fino al 24 novembre 2019

 

Ico-Parisi-e-Mario-Radice_Tavolino-da-salotto-per-la-ditta-Altamira-di-New-York_1954_mosaico-in-tessere-di-marmo-su-disegno-di-Radice
Ico-Parisi-e-Mario-Radice_Tavolino-da-salotto-per-la-ditta-Altamira-di-New-York_1954_mosaico-in-tessere-di-marmo-su-disegno-di-Radice

 

MARIO RADICE: il pittore e gli architetti. La collaborazione con Cesare Cattaneo, Giuseppe Terragni, Ico Parisi

La Pinacoteca Civica di Como ospita fino al 24 novembre una mostra dedicata a indagare l’ampio lavoro pittorico e plastico di Mario Radice (Como, 1898-1987).

Tra le figure più complesse dell’arte del Novecento.

Nella seconda metà degli anni Venti

Attratto dai problemi dell’architettura razionalista, fu infatti tra i primi artisti italiani a liberarsi degli schemi del Novecento.

Partecipò ai primi fermenti della pittura astrattista in Italia, lavorando a contatto dei maggiori architetti razionalisti.

La sua attività non si limitò alla produzione pittorica, ma si arricchì di nuove esperienze progettuali, soprattutto attraverso la collaborazione con gli amici architetti comaschi.

Tra questi, appunto, Terragni, Cattaneo e Parisi.

Negli anni Quaranta

È ospite quasi fisso alla Biennale internazionale d’arte di Venezia.

Collabora alla fondazione del M.A.C. (Movimento Arte Concreta) movimento artistico fondato a Milano nel 1948 da Atanasio Soldati, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Gianni Monnet.

Il fine era quelli di promuovere l’arte non figurativa, ed in particolare un tipo di astrattismo libero da ogni imitazione e riferimento con il mondo esterno, di orientamento prevalentemente geometrico.

Negli anni Cinquanta

Inizia una collaborazione con la Triennale di Milano, con l’allestimento di una mostra commemorativa dedicata a Giuseppe Terragni.

Entra poi nel Centro studi della stessa Triennale di Milano, mentre la sua fama comincia a crescere fino alla svolta del 1958, quando gli viene accordato l’allestimento di una sala personale alla XXIX Biennale di Venezia e ottiene il Premio Einaudi.

Nell’allestimento le opere trovano un chiaro riferimento in immagini fotografiche d’epoca, plastici, scritti, disegni preparatori e studi su carta conservati presso gli archivi della Pinacoteca di Como e in gran parte provenienti dal Fondo Mario Radice donato al Comune dagli eredi.

 

ORARI

da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00

INFO

Telefono: 031.269.869

musei.civici@comune.como.it

FEDERICO GAROLLA. Gente d’Italia. Fotografie 1948 – 1968
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