Una riflessione sulla condizione umana attraverso la rappresentazione della natura. Le fotografie di Giacomelli entrano in dialogo con le opere grafiche e multi-materiche di Burri.
Mario Giacomelli e Alberto Burri Fotografia e Immaginario Materico
Il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo è la prima istituzione nazionale dedicata alla creatività contemporanea.
Sede del MAXXI è la grande opera architettonica, dalle forme innovative e spettacolari, progettata da Zaha Hadid nel quartiere Flaminio di Roma.
Organizzato in quattro dipartimenti, Architettura, Arte, Ricerca Educazione Formazione, Sviluppo propone eventi espositivi temporanei sempre di grande rilevanza.
Dal 2 dicembre il MAXXI propone la mostra Mario Giacomelli e Alberto Burri Fotografia e Immaginario Materico, che propone una riflessione sulla condizione umana attraverso la rappresentazione della natura.
Le fotografie di Giacomelli entrano in dialogo con le opere grafiche e multi-materiche di Burri.
Nelle fotografie di Mario Giacomelli delle serie Metamorfosi della Terra, Presa di coscienza sulla natura, Storie di Terra, realizzate tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’80, i campi arati, la morfologia del territorio marchigiano, il contrasto tra terra e cielo, si trasformano in un linguaggio di geometrie astratte.
È un linguaggio che parla del lavoro dell’uomo e del suo rapporto con la natura, dell’effetto dell’inesorabile trascorrere del tempo sulle cose, e della fotografia come strumento di ricerca per dare un senso ed una forma alla complessità del reale.
Nel percorso espositivo le grafiche e le opere multi-materiche di Alberto Burri incontrano le fotografie di Giacomelli, mostrando tutta la forza della composizione che organizza l’energia della materia.
Le possibilità offerte dalla sperimentazione grafica, seppur esplorate con modalità diverse sul piano tecnico e concettuale, portano i due autori a proporre un’idea di paesaggio dove realtà esteriore ed interiore sono profondamente intrecciate.
I documenti d’archivio esposti raccontano il rapporto tra i due artisti, nato grazie all’amicizia comune con Nemo Sarteanesi.
Un’amicizia consolidata da alcune tappe importanti come la mostra di Giacomelli a Città di Castello nel 1984, di cui il MAXXI presenta una piccola selezione, e da continui scambi.
Prova ulteriore sono le dediche visibili sul retro di alcune fotografie presenti in mostra.
Come spesso avviene nella storia dell’arte, si tratta di un rapporto di stima reciproca e brevi condivisioni, che costruiscono la trama per una riflessione sull’arte e sull’esistenza con molti punti di tangenza, ma sperimentata con strumenti, materie e tecniche differenti.